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Con Permette? Alberto Sordi, Luca Manfredi ci racconta un Sordi più intimo e privato

Con Permette? Alberto Sordi veniamo a conoscenza della fragilità, la tenerezza e la spiccata sensibilità di un uomo che ha fatto la storia del cinema italiano, tutte doti che unite al suo incommensurabile talento lo hanno portato a essere l’indimenticabile attore che amiamo

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È andato in onda il 24 Marzo su Rai 1 Permette? Alberto Sordi, diretto da Luca Manfredi. Il film si concentra prevalentemente su vent’anni di vita di Alberto Sordi, precisamente dal 1937 (anno in cui frequentava l’Accademia dei Filodrammatici di Milano) al 1957. Alberto Sordi è stato uno degli attori più importanti del cinema italiano, la sua filmografia conta circa 200 lungometraggi e quest’anno si celebrano i cent’anni dalla sua nascita. È stata una grande occasione professionale quella capitata ad Edoardo Pesce, laddove non era facile interpretare un personaggio del calibro di Alberto Sordi, ma l’attore romano è riuscito in modo magistrale a calarsi nei suoi panni, grazie a un lungo e attento studio, sulla mimica facciale e sulla gestualità.

In Permette? Alberto Sordi, Luca Manfredi si concentra non solo sulla sfera professionale del grande attore romano, ma soprattutto su quella intima e privata

In Permette? Alberto Sordi, Luca Manfredi si concentra non solo sulla sfera professionale del grande attore romano, ma soprattutto su quella intima e privata. La struttura assomiglia molto al suo precedente lavoro In arte Nino, in cui il regista si era concentrato a descrivere i primi anni di crescita professionale di suo padre. In quest’ultima opera possiamo conoscere quella parte di vita di Sordi che è sempre stata ignota al grande pubblico. Il rapporto con i suoi genitori e i suoi fratelli, in particolar modo il forte attaccamento che aveva con sua madre, Maria, la storia d’amore con l’attrice Andreina Pagnani e, soprattutto, l’affettuosa amicizia e l’inizio del sodalizio professionale tra lui e il grande Federico Fellini. A interpretare il regista riminese è l’attore lucchese Alberto Paradosso (lo abbiamo visto di recente nei panni di Bobo Craxi in Hammamet), che mostra allo spettatore un giovanissimo Fellini disegnatore satirico al Marc’Aurelio e vignettista delle celebri “Storielle di Federico”, desideroso di esordire come regista e fidanzato di Giulietta Masina. È proprio sugli inizi di Fellini e Sordi che Luca Manfredi si è concentrato. Fu proprio grazie a quest’amicizia che Sordi ebbe l’opportunità di farsi conoscere in ambito cinematografico e conquistare la celebrità. Alberto Sordi fu protagonista di Lo sceicco bianco (1952), opera d’esordio di Fellini, e nel successivo lungometraggio I vitelloni (1953).

Nel film veniamo a conoscenza della fragilità, la tenerezza e la spiccata sensibilità di un uomo che ha fatto la storia del cinema italiano, tutte doti che unite al suo incommensurabile talento lo hanno portato a essere l’indimenticabile attore che amiamo

A interpretare i genitori di Sordi troviamo un bravissimo Giorgio Colangeli e un’ottima Paola Tiziana Cruciani, la quale riesce a conferire al suo personaggio quella giusta dose di affetto e amore che serve a descrivere il profondo rapporto che la madre aveva con il figlio. Nel cast troviamo anche Francesco Foti, che interpreta Vittorio De Sica, e Pia Lanciotti, che veste i panni di Andreina Pagnani. Luca Manfredi ha curato minuziosamente ogni minimo dettaglio, mostrandoci un Sordi che la maggior parte della gente dello spettacolo snobbava e non teneva in considerazione (basti pensare alla scena a Cinecittà in cui Carmine Gallone lo caccia dal set di Scipione l’africano), ma soprattutto evidenziando la fragilità, la tenerezza e la spiccata sensibilità di un uomo che ha fatto la storia del cinema italiano, tutte doti che unite al suo incommensurabile talento lo hanno portato a essere l’indimenticabile attore che amiamo.

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  • Anno: 2020
  • Durata: 104'
  • Distribuzione: Altre Storie
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Luca Manfredi