Queimada, un film del 1969 diretto da Gillo Pontecorvo e interpretato da Marlon Brando. Film drammatico in chiave politica, vuole essere una critica di ogni forma di colonialismo, e si avvale di cast su cui si distingue la recitazione di Marlon Brando, con cui il regista ebbe diversi scontri dialettici riguardo all’interpretazione del ruolo assegnatogli. Girato quasi interamente a Cartagena, in Colombia, il regista usò per protagonisti molti nativi locali (la maggior parte dei quali non sapeva neppure cosa fosse il cinema), analfabeti, in una condizione molto simile a quella degli abitanti delle colonie sfruttati dai bianchi e diffidenti verso gli stranieri. A conferma di ciò, come raccontato da Pontecorvo stesso, quando la produzione in cerca di attori locali intravide Evaristo Márquez e tentò di avvicinarlo per affidargli la parte dell’antagonista, questi si diede alla fuga, temendo chissà che cosa: ci volle un’ora di inseguimento per fargli capire le intenzioni pacifiche del regista, ed altrettanto per convincerlo a lavorare nel film. I richiami politici di questo film, ambientato nel XIX secolo, all’attualità del periodo in cui è stato realizzato sono numerosi. I rimandi allusivi alla guerra del Vietnam, alla rivoluzione cubana e al marxismo lo rendono un film palesemente e apertamente schierato.
Sinossi
Un agente inglese organizza la rivolta contro i portoghesi in un’isola caraibica e dieci anni più tardi torna per uccidere José Dolores, l’uomo che lui stesso aveva scelto come capo della rivoluzione.

Tre anni dopo l’affermazione internazionale de La battaglia di Algeri, Gillo Pontecorvo girò Queimada (“Bruciata” in spagnolo), da una sceneggiatura firmata ancora una volta dal genio di Franco Solinas (e Giorgio Arlorio). Il film esprime tutta la visione terzomondista del regista, attraverso una parabola che parla dell’Ottocento per riferirsi al suo tempo (non a caso esce nel 1968) e alle nuove rivoluzioni possibili e immaginabili. Si dice Queimada e s’intende il Vietnam, si chiama Josè Dolores e si pensa a Che Guevara o a Ho Chi Minh: dovunque venga instillato il seme della rivolta, esso germoglierà e produrrà frutti, per quanto vi sia sempre chi proverà a schiacciarlo, a bruciarlo e a estirparlo, per interessi economici e di dominio. E così, se prima si garrotava sotto la bandiera rossoverde del Portogallo, dopo si fucila all’ombra della Union Jack. Marlon Brando era entusiasta del copione del film perché vedeva messe in primo piano sia la questione politica dei rapporti di classe che i problemi sociali degli sfruttati di colore. È noto quanto l’attore fosse sensibile alla questione indiana dei pellerossa e ai problemi degli emarginati di colore in generale. Più volte, finito il film, Brando dichiarò di essere riuscito in Queimada a recitare in modo sublime, come mai gli era riuscito in un film. La critica ha apprezzato il film (“Un film d’impegno, sia dal punto di vista spettacolare sia da quello del contenuto“) per i suoi temi affrontati, rintracciandovi inoltre gli ultimi segni di quella stagione del cinema impegnato che si svolse nell’Italia degli anni Sessanta. Certamente notevole, infine, la colonna sonora di Ennio Morricone che accompagna coralmente gli avvenimenti del film.