Anniversari

“Rischio a due”, Al Pacino e Matthew McConaughey protagonisti nel mondo del gioco

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Il legame tra gioco d’azzardo e film di successo emerge spesso e volentieri nel corso della storia del cinema. È inevitabile, anche in virtù del fatto che, fin dagli anni Trenta, alcune pellicole famose hanno avuto qualche richiamo al gioco d’azzardo, sia direttamente che anche solo in maniera indiretta.

Al giorno d’oggi, tra l’altro, il mondo del gambling è molto più conosciuto e apprezzato rispetto al passato. Sì, dal momento che il boom di smartphone e tablet ha reso più facile l’accesso a gran parte delle piattaforme online su cui si può puntare e scommettere. Clicca qui per scoprire tutte le più interessanti modalità di scommesse online, che si possono ormai piazzare anche stando comodamente seduti sul proprio divano di casa. Un modo di giocare e scommettere che si è evoluto anche perché i palinsesti, in modo particolare quelli sportivi, sono cresciuti a dismisura ospitando davvero ogni tipologia di quota

Un film del 2005 con Al Pacino e Matthew McConaughey

Un esperto di scommesse come Walter Abrams, che ha dato il via ad un’attività in grado di generare un gran numero di profitti e, solamente all’apparenza, però, in linea con le disposizioni di legge. A dargli una mano nel tirare avanti questa nuova lucrosa attività ci pensano dei nuovi arrivi. Da Las Vegas, infatti, sbarcano il più giovane Brandon, insieme alla moglie Toni, che è follemente innamorata di Walter, ed esattamente ex alcolista come lui.

La carriera nel mondo dello sport, e nello specifico quello del football, di Brandon si è interrotta per colpa di un incidente e, allora, ha preso la decisione di intraprenderne una nuova, provando ad emergere in una figura del tutto particolare, come l’anticipatore di risultati.

Sarà proprio l’influsso di Walter a modificare in tutto e per tutto il look di Brandon, lanciandolo nel grande giro del gioco d’azzardo. Rischio a due, quindi, si trasforma in una pellicola che cambia oggetto: rispetto a quanto sembra all’inizio, non si concentra tanto sull’universo delle scommesse, più o meno clandestine, focalizzandosi piuttosto su vari aspetti psicologici che caratterizzano gli scommettitori.

È il rischio a rappresentare il vero e proprio motore del film ed è sempre il rischio che stimola il fatto di tentare e scommettere ancora e ancora di più. Fino al momento in cui si vince, infatti, si riprova a tentare la dea bendata: come arriva la prima sconfitta, però, i danni sono irreparabili, dal momento che si lasciano per strada la propria abitazione, il proprio lavoro, ma anche gli affetti delle persone più care, ovvero la propria famiglia. Ed è proprio in questi casi che l’adrenalina si avverte nell’aria.

Un film scritto da parte di Dan Gilroy, marito di R. Russo, in cui la parabola morale spesso si può facilmente intuire, in cui ci sono inevitabilmente anche dei collegamenti con il tipico concetto del “sogno americano”. Ed è stata importante la scelta di parlare di dipendenze, di ogni tipo, che hanno un comune denominatore rappresentato dall’ossessione della vittoria.

Al Pacino e quella sensazione di deja vu

Una sceneggiatura che mette a disposizione a tutti e tre gli attori principali l’opportunità di spiccare il volo, ma certamente in cui uno dei tre sa tanto di deja-vu. Sono tanti atteggiamenti, ma anche sguardi e altri gesti che caratterizzano il personaggio di Walter, che portano sicuramente a pensare come sia un personaggio già visto e rivisto.

In fondo, Al Pacino fa emergere il solito dubbio del deja vu. Impossibile non pensare, anche solo per una volta, al commesso viaggiatore di “Americani”. Oppure al mercante di Venezia. Il dubbio sta sempre lì: bravissimo lui, oppure un po’ troppo sovraesposto, con la conseguenza di farlo diventare leggermente ripetitivo, pur comunque rispettando elevatissimi standard.

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