Quando la magia lascia il posto alla nostalgia
Un tempo il mondo era pieno di meraviglia, di avventura, di entusiasmo e, soprattutto, di magia. Popolato da unicorni, fate, elfi, fauni e maghi, piano piano questo mondo vide la magia svanire del tutto, lasciando dietro di sé solo una scia sfocata. Tra chi mantiene un ricordo nostalgico del passato e chi invece si gode le novità del presente, la vita trascorre oggi tranquillamente nella piccola comunità della storia.
Da tale incipit prende le mosse Onward, il nuovo progetto d’animazione targato Disney/Pixar. Protagonisti ne sono due fratelli elfi e teenager, Ian e Barley, impegnati in un’incredibile missione che potrebbe permettere loro di rivedere il padre, prematuramente scomparso, grazie a un incantesimo.
Teenager elfi in missione on the road
Doppiati da Tom Holland e Chris Pratt – che si ritrovano a dividere brillantemente la scena dopo gli ultimi capitoli di Avengers – perfetta incarnazione delle due personalità in gioco, Ian e Barley si presentano agli antipodi tra loro: timido e sin troppo coscienzioso il primo, spericolato e profondamente legato al passato il secondo. Ed è proprio da questo rapporto che prende forma la pellicola, rivelandosi cuore e chiave dell’intero progetto.
Sviluppato come un delizioso road movie, durante il quale ne succedono di tutti i colori, Onward è un vero e proprio racconto di formazione, probabilmente indirizzato ad un pubblico giovane, ma godibile anche per i più grandi. Le citazioni si susseguono senza soluzione di continuità, tra Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit, Indiana Jones e Weekend con il morto, Trolls e Fortnite, rivelando le potenzialità di una scrittura semplice ma a tratti geniale, capace di mettere in risalto il lato più genuino, divertente e significativo di ogni situazione.
L’importanza del passato e della propria identità
Tra gli elementi più apprezzabili della vicenda va annoverato il discorso sul passato, sul valore che esso ha nelle vite della gente e sull’importanza che può assumere in determinati momenti. Inaspettatamente e meravigliosamente la Storia, attraverso la figura di Barley, arriva in più di un’occasione a dare una svolta, traendo i protagonisti d’impaccio e permettondogli di proseguire nella loro avventura. Sia sempre chiaro che ci troviamo dinanzi a leggende e miti di un genere specifico, il fantasy, per cui inutile cercare agganci nella realtà o realismo nelle situazioni.
Ciò che invece risulta concreto, appassionato ed emozionante, è appunto il sentimento scaturito dalle confidenze tra i due fratelli. Entrambi riescono, grazie anche al lavoro di squadra, a trovare un loro scopo, un’identità di cui andare fieri e su cui contare. La paura, il coraggio, la fiducia sono solo alcuni dei temi trattati dalla pellicola, che cresce di intensità e bellezza man mano che la narrazione procede.