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Doppio sospetto di Olivier Masset-Depasse: l’ossessione e la paranoia in un noir sulle orme di Hitchcock

Con Doppio sospetto Masset-Depasse sembra realizzare più un esercizio di stile, un “compito per casa” ben confezionato, che un’opera ispirata e completa fino in fondo

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Una graziosa casa abbinata, due coppie, due bimbi che vanno a scuola assieme, due famiglie molto legate e piuttosto felici. Feste di compleanno ed inviti immancabili. Pranzi, cene e due realtà perfettamente interscambiabili e in sinergia.

Un giorno, però, accade qualcosa di tragico, gli equilibri si andranno a incrinare definitivamente, scatenando un susseguirsi di eventi terribili. Le protagoniste sono due donne, due madri, Veerle Baetens, già vista nel bellissimo Alabama Monroe, che interpreta Alice, e Anne Coesens, attrice feticcio di Masset-Depasse nei panni di Céline. Due fra le maggiori interpreti del cinema belga contemporaneo a comporre un film di genere che racconta un trauma, la mente che evolve e dissolve, la paranoia, il sospetto, il profondo della deriva umana e la definitiva tragedia.

Un po’ noir, un po’ thriller, in Doppio sospetto riecheggiano gli stilemi di Hitchcock

Un po’ noir, un po’ thriller, in Doppio sospetto riecheggiano gli stilemi di Hitchcock, l’epoca è quella degli anni ’60: il cinema e la psiche, meno simbolismi, meno iconografie, ma la suspense e l’angoscia sono simili.

Le atmosfere di un De Palma dressed to kill, le presenze e gli sguardi onirici di un film di Lynch, ci fanno capire un po’ da dove attinge Olivier Masset-Depasse nel costruire la sua opera.

Eppure, anche se da un punto di vista scenografico, dei “costumi” e del profilmico riesce, da un altro, più narrativo e di scrittura, sembra scricchiolare.

Se da un punto di vista scenografico del profilmico il film funziona, da un altro, più narrativo e di scrittura, sembra scricchiolare

Dal tema del doppio, dello speculare delle due famiglie, al trauma che spezza gli equilibri e le strutture irreparabilmente con l’alternarsi di luci ed ombre, all’uso della colonna sonora ansiogena, ma mai eccessiva, composta sapientemente da Frédéric Vercheval: Un bel po’ di cose si fanno apprezzare in più di una fase del crescendo.

Poi, d’un tratto, l’evolversi degli accadimenti, ripetuti, sull’orlo dell’incredibile vortice “malevolo”, vanno a corrompere l’equilibrio della storia e omettono alcuni caratteri che sarebbero stati preziosi nel serrare maggiormente i tratti in trasformazione dei personaggi.

Troppi episodi messi in sequenza in novanta minuti, perché certe complessità andrebbero approfondite e non per forza con la densità degli eventi.

Con Doppio sospetto Masset-Depasse sembra realizzare più un esercizio di stile, un “compito per casa” ben confezionato

Dunque, ecco che nell’epilogo, in una tragica quiete dopo la “tempesta”, il narratore sembra “raccapezzare” male le fila, ed essere troppo semplificante e risolutivo. Tanto che alla fine dei conti ne viene meno una sostanziale credibilità. Con Doppio sospetto Masset-Depasse sembra realizzare più un esercizio di stile, un “compito per casa” ben confezionato, che un’opera ispirata e completa fino in fondo.

  • Anno: 2018
  • Durata: 97'
  • Distribuzione: Teodora Film
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Francia, Belgio
  • Regia: Olivier Masset-Depasse
  • Data di uscita: 27-February-2020

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