Grazie alla Cineteca di Bologna, torna al cinema dal 3 Febbraio in versione restaurata e in lingua originale con sottotitoli in italiano Il dottor Stranamore – Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba (1964), la perfetta satira contro la guerra firmata da Stanley Kubrick. La pellicola, prodotta e sceneggiata dallo stesso regista statunitense, è liberamente tratta dal romanzo Red Alert (1958) di Peter George.
«La mia idea di girarlo come una commedia da incubo venne nelle prime settimane di lavoro sulla sceneggiatura. Trovai che cercando di mettere della carne attorno alle ossa e immaginando le scene nella loro completezza, bisognava continuare a tenere fuori cose che erano assurde o paradossali, se si voleva evitare che fossero divertenti; e queste cose sembravano essere vicine al cuore delle scene in questione.» (Stanley Kubrick, Macmillan International Dictionary of Films and Filmmakers, vol. 1, p. 126).
Sinossi
La fine del mondo in epoca atomica: nella sala da guerra del Pentagono (scenografie di Ken Adam), o a cavalcioni d’una bomba. Doveva essere un film serio: follie individuali, errori nel sistema di comunicazione e dispositivi segreti di reazione ‘preventiva’ rendono possibile l’annientamento termonucleare dell’umanità. Ma nella strada che porta alla morte, troppa vodka, troppa Coca-Cola, troppi missili fallici, troppi fluidi vitali repressi. E troppi, troppi Peter Sellers. Kubrick ce la mette tutta per ritardare l’esplosione, ma alla fine scoppia a ridere (e pare che nel film lo si possa sentire).