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Film da Vedere

La balia di Marco Bellocchio

Liberamente ispirato all'omonima novella di Luigi Pirandello, con La balia Marco Bellocchio mette in scena alcuni temi tipici del suo cinema: la psichiatria, l'autorità, la rivolta e la turbolenza dei rapporti familiari. Globo d'oro a Maya Sansa come rivelazione dell'anno e alla fotografia dell'eccellente Giuseppe Lanci

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La balia è un film del 1999 diretto da Marco Bellocchio. Il film è tratto da una novella, liberamente riadattata, di Luigi Pirandello. Fu presentato in concorso al 52º Festival di Cannes. Il film ha vinto il David di Donatello per il miglior costumista ed è stato candidato per il miglior direttore della fotografia e il miglior scenografo. Ha ricevuto due candidature ai Nastri d’argento, per la migliore attrice non protagonista (Maya Sansa) e la migliore fotografia. Con Fabrizio Bentivoglio, Valeria Bruni Tedeschi, Maya Sansa, Michele Placido, Elda Alvigini, Pier Giorgio Bellocchio.

Sinossi
Nella Roma umbertina, percorsa da fermenti sociali e repressione poliziesca, in una famiglia dell’alta borghesia nasce un figlio. La vita dei genitori, lo psichiatra professor Mori e la moglie Vittoria, viene trasformata: pur compiendo i propri doveri di madre, Vittoria non riesce a provare alcun sentimento per la creatura che ha dato alla luce e il bambino non si attacca al seno della madre. Mori decide di prendere una balia; la scelta cade su Annetta, una ragazza che ha intravisto in treno insieme a un gruppo di sovversivi. Annetta si dedica al neonato con grande affetto, ma le sue attenzioni nei confronti del figlio aumentano l’angoscia di Vittoria.

In una Roma di inizio ‘900 percorsa da agitazioni libertarie, lo psichiatra Ennio Mori (Fabrizio Bentivoglio) deve fare i conti con i capricci della moglie Vittoria (Valeria Bruni Tedeschi), che rifiuta di allattare il bambino appena avuto, costringendo il marito a reclutare una balia (Maya Sansa), un’analfabeta compagna di un sovversivo. Ben presto, alla ripulsa verso il bambino Vittoria aggiunge la gelosia per la balia, che la spinge ad allontanarsi dalla grandissima casa. Liberamente ispirato all’omonima novella di Luigi Pirandello, il copione di Bellocchio e Daniela Ceselli mette in scena alcuni dei temi cari al regista: se a fare da figura ci sono quelli dell’incapacità di comunicare sentimenti ed emozioni e la dialettica tra apparenza e realtà, sullo sfondo lampeggiano quelli della psichiatria, dell’autorità, della rivolta e della turbolenza dei rapporti familiari. Vibrato interamente su toni intimistici che esaltano l’espressività degli attori e squarciato dall’impeto improvviso che la macchina da presa cattura non appena varca la porta di casa Mori, La balia riesce a raccontare magistralmente l’ineffabilità dei sentimenti, pur lasciando quel senso di incompiutezza tipico dello stile di Bellocchio. La recitazione di Bentivoglio è così esageratamente perfetta da valere da sola la visione del film. Globo d’oro 1999 (stampa estera) a Maya Sansa come rivelazione dell’anno e alla fotografia di Giuseppe Lanci.

  • Anno: 1999
  • Durata: 106'
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Marco Bellocchio