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Lars Von Trier: Trilogia dell’Europa decadente

Un secolo di guerre nei primi tre film da regista di Lars von Trier, in versione restaurata . Al cinema dal 1 Agosto

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La prima trilogia di Lars von Trier

Con L’elemento del crimine (1984), Epidemic (1987) ed Europa (1991), Lars von Trier compone la sua prima grande opera cinematografica, un’intera trilogia incentrata sull’Europa contemporanea, decadente e senza più coordinate. Tutto appare ben codificato. Nulla viene lasciato al caso.

I tre film tornano al cinema dal 1 Agosto distribuiti da Movie Inspired .

La prima trilogia di Lars von Trier torna al cinema!

La trilogia sull’Europa

La trilogia è totalmente in antitesi allo sperimentalismo minimalista dello stile Dogma con cui il regista danese si è imposto sulla scena internazionale. La Trilogia sull’Europa decadente ha un’impostazione a tratti quasi teatrale, con colori dalle profonde sfumature date dai trattamenti artificiali e dialoghi vibranti e irrequieti. Lars von Trier, infatti, con i suoi primi tre lungometraggi prova a divorare in un sol boccone un intero continente in decomposizione. Il suo cinema implode nelle vie crepuscolari e senza leggi di L’elemento del crimine, nella carne malata di Epidemic e nell’irrazionalità continentale di un secolo di guerre raccontato in Europa.

L’immaginario cinematografico

Tutto l’immaginario cinematografico proposto è inedito rispetto al suo cinema più recente, con un’impostazione molto più visionaria e simbolica. A tratti lynchiana, ferrariana o vicina al cinema viscerale di Tsukamoto. Ma non manca il senso di crisi tipico del secolo scorso: i personaggi spesso sono al limite, privi di punti di riferimento, mentre le trame sembrano irrilevanti. Ognuno dei tre film, infatti, può essere considerato indipendente, autosufficiente, anche se alla base, per ammissione dello stesso regista, c’è il noir americano, da Il mistero del falco (1941) a L’Infernale Quinlan (1958) per L’elemento del crimine, il cinema di genere fatto di zombie, vampiri, maledizioni e contaminazioni per Epidemic e Orson Welles su tutti, invece, per Europa.

“Non importa quello che dicono i film, il tema che affrontano, dalla rivoluzione russa al comunismo o al nazismo. Tutto questo non ha niente a che vedere con il cinema”

ha dichiarato lo stesso Lars von Trier.

La sua trilogia, allora, cerca di dare risposte a domande impossibili, all’irrazionalità di un intero continente in cui l’elemento del crimine ha la funzione di un decodificatore del comportamento criminale dell’uomo, perché il sistema ha preso il sopravvento, perché

“il crimine oggi è come una reazione chimica, si verifica solo in un ambiente giusto”

E l’Europa lo è, con tutte le sue malattie, con la sua nevrosi sepolta sotto le viscere e annidata nelle società più evolute.

“L’elemento del crimine è una sostanza non organica, Epidemic una sostanza organica ed Europa una sostanza concettuale”

Ma è una ricerca l’obiettivo finale. Non cerca cose impossibili, eterne, ma UN senso, cerca un tipo di cinema che sia fuori dagli schemi consueti, ma schematizzato nella sua mente, come per i protagonisti di Epidemic,

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