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Robot ninja e Zombie cop nella Retro Freak Collection

Editi in dvd, Robot ninja e Zombie cop entrano a far parte della Retro Freak Collection, collana di Home Movies dedicata ai b-movie.

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Ma cosa hanno in comune questi due titoli finalmente disponibili nel mercato dell’home video digitale tricolore? Semplicissimo, sono entrambi diretti dall’americano classe 1966 J.R. Bookwalter, specialista in film dell’orrore a bassissimo costo fin dai tempi del suo esordio: The dead next door. E fu proprio subito dopo quest’ultimo che, nel 1989, mise in piedi con pochissimi mezzi e tanta fantasia Robot ninja, operazione decisamente all’avanguardia.

Già, perché è impossibile non pensare a successive famose produzioni come Super – Attento crimine!!! o Kick-Ass nell’assistere alla circa ora e un quarto di visione. Del resto, come lì avevamo comuni mortali che s’improvvisavano eroi mascherati assolutamente privi di superpoteri, qui la situazione non è molto dissimile.

Ne è infatti protagonista un giovane fumettista che, interpretato da Michael Todd, decide di vestire nella realtà i panni del supereroe da lui creato. Robot ninja, appunto. Ma da cosa deriva questa scelta? Esclusivamente dal fatto che una coppia è stata uccisa sotto i suoi occhi, in maniera brutale, da una banda di teppisti. L’ennesima incarnazione in fotogrammi, dunque, del desiderio di vendetta, tipico dei lavori da grande schermo degli anni Ottanta. Vi dicono nulla il Commando con Arnold Schwarzenegger e i vari sequel de Il giustiziere della notte? In questo caso, ovviamente, ci troviamo dinanzi ad un elaborato molto più modesto, tanto che alla produzione esecutiva vi è il trasher David DeCoteau.

Il DeCoteau che, regista, tra gli altri, di Dreamaniac – Sogno maniacale e di diversi capitoli della saga Puppet Master, è incluso anche nel cast. Come pure la scream queen Linnea Quigley e lo Scott Spiegel cui dobbiamo Intruder – L’intruso e Dal tramonto all’alba 2. Tutti a fare da contorno alle sanguinose imprese dell’ammazza-cattivi mascherato in questione, impegnato a squartare toraci, mozzare arti e perforare occhi.

Un raccapricciante campionario concepito ricorrendo ad effetti speciali caserecci ma efficaci, per la gioia dei seguaci irriducibili dello splatter underground americano in fotogrammi.

Gli stessi seguaci irriducibili che non potranno fare a meno neppure di apprezzare la sezione extra del disco, costituita non solo da trailer e galleria fotografica. Li attendono anche interviste ai citati Spiegel e Quigley, ricordi delle riprese e i titoli di testa e di coda originali dell’edizione vhs del film. Senza contare Bookwalter che spiega il lavoro di restauro, un’escursione nella casa dell’inventore che crea il costume di Robot ninja e uno speciale sul cineasta. Speciale a cura di Horror Dipendenza e la cui seconda parte, invece, arricchisce, insieme al trailer, Zombie cop, firmato sotto pseudonimo Lance Randas.

Della durata di appena un’ora, una chiara imitazione very low budget delle gesta narrate nella popolare trilogia Maniac cop, diretta da William Lustig. Trilogia incentrata sui massacri di innocenti attuati da un poliziotto tornato dall’aldilà, proprio come quello che troviamo al centro di questo titolo datato 1991.

Un mediometraggio proposto in lingua originale con sottotitoli in italiano, ma in cui lo sbirro morto vivente si rivela tutt’altro che malvagio, deceduto durante una retata antidroga. Retata nel corso della quale ha perso la vita anche il prete voodoo che, come lui, torna dall’aldilà proprio a causa di un suo incantesimo. Prete voodoo intento a concretizzare un piano di conquista del mondo, ostacolato, appunto, dallo zombi in divisa.

Un anti-eroe, perciò, il cui volto è nascosto dietro bende simili a quelle dell’uomo invisibile visto nelle pellicole Universal degli anni Trenta.

Man mano che anche la tipologia di colonna sonora richiama quella della serie lustighiana e che, nonostante la pochezza di mezzi, non manca affatto l’azione. Con tanto di lungo inseguimento automobilistico pre-epilogo che contribuisce a confermare la dicitura “So bad, it’s good” riportata sia sulla fascetta di Zombie cop che su quella di Robot ninja. Dicitura tramite cui in America definiscono i lungometraggi talmente brutti da risultare divertenti, per intenderci.

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