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I Festival cinematografici del 2019: i film vincitori

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Il 2019 appena concluso è  stato ricco di proposte cinematografiche alquanto innovative. Come sempre, una buona vetrina per i giovani registi che hanno voluto proporre le loro idee sono stati i Festival cinematografici nazionali ed internazionali, nei quali hanno scelto di presentare i loro lavori.

La nostra redazione è da sempre attenta a quanto viene proposto sia in festival internazionali, che in quelli di minor spessore.  Vi riproponiamo una carrellata dei film vincitori dei festival seguiti.

Gennaio 

Nel mese di Gennaio abbiamo avuto il piacere di seguire il Trieste Film Festival dove a vincere è stato il film Delegacioni  di Bujar Alimani. Una fase cruciale per la storia dell’Albania, come il crollo del regime comunista, narrata attraverso la storia di un intellettuale che ha pagato con il carcere il suo dissenso. A colpire sono soprattutto i dialoghi taglienti dai quali emerge il sistema repressivo del regime.

Febbraio

Nel mese di Febbraio come sempre la nostra redazione ha seguito il Festival di Berlino, arrivato alla sua 69° edizione. Quest’anno l’Orso d’Oro per il Miglior Film è andato al regista israeliano Nadav Lapid che ha diretto Synonymes. Storia del giovane Yoav (l’esordiente Tom Mercier) che si ripropone di vivere a Parigi fuggendo da Israele, suo paese d’origine, che non vuole più riconoscere come proprio. Per riuscirci il giovane si rifiuta di parlare la propria lingua d’origine. Un film che si ispira all’esperienza personale del regista, giunto al suo quinto film, e che propone allo spettatore una domanda scomoda: si può rinnegare del tutto il proprio passato per creare una nuova identità?

Marzo

Al Bergamo Film Meeting trionfa El Moto Arrebatador di Augustin Toscano. Storia di Miguel, un senza fissa dimora cacciato di casa dalla moglie e che vive di scippi in moto insieme al suo complice. La sua vita cambia quando Elena, un’anziana vittima del suo ultimo reato, rimane gravemente ferita. Tormentato dal senso di colpa, Miguel andrà a trovarla in ospedale e, trovandola priva di memoria, decide di occuparsi di lei, nascondendole la sua vera identità. A decretare il successo del film è il tema della memoria, affrontato in modo originale e con situazioni paradossali. Sullo sfondo un’Argentina che vive un grave momento di crisi economica e sociale.

 

Al 29° FESCAAL il regista cinese Liu Jiie ha conquistato la giuria con il film Baby, con il quale vuole affrontare la tematica dell’abbandono dei bambini disabili in Cina, visto come risposta alla legge del figlio unico. La storia è quella di una giovane che, abbandonata da bambina per la sua disabilità, deve lasciare la famiglia adottiva avendo raggiunto la maturità. Trova lavoro come donna delle pulizie in un ospedale dove conosce un padre che vuole abbandonare sua figlia per gravi problemi di salute. La ragazza farà di tutto per risparmiare alla piccola un destino simile al suo. Decisiva è la scelta del punto di vista di una delle vittime di questa prassi, che il regista pedina con un sapiente uso della camera.

Aprile

Vincitore dello Skepto Film Festival è Are you Listening Mother?. Il regista Tuna Kaptan ci presenta la storia vera di una madre curda costretta agli arresti domiciliari per aver cucito un maglione per il figlio latitante. Un film claustrofobico, che scorre tra obbedienza e ribellione a un regime che reprime anche la capacità di amare. Una riflessione sulla libertà negata a un popolo raccontata attraverso il rapporto madre-figlio.

Maggio

 

Il  72° Festival  di Cannes assegna la Palma d’oro a Parasite del coreano Bong Joon Ho. Storia di una famiglia coreana che vive in condizioni economiche precarie. L’occasione per cambiare vita si presenta quando il figlio maggiore, falsificando il suo diploma e la sua identità, diventa tutor privato del figlio di una ricca famiglia di imprenditori. Si scatena una reazione a catena che darà vita a eventi imprevedibili. Bong Joon Ho propone con tono tragicomico una riflessione sulle conseguenze del capitalismo moderno, avvalendosi di una solida sceneggiatura ricca di colpi di scena.

Al Sicilia Queer Festival, si impone il regista Carlos Conceiçao con il film Serpentario. Storia di un viaggio in Angola, terra in cui il regista è nato e ha lasciato i suoi affetti più cari, come i suoi genitori. Un paese che ha vissuto la dominazione coloniale portoghese, vedendo svanire ogni speranza di indipendenza. Un viaggio alla ricerca di se stessi che porta lo spettatore ad attraversare terre selvagge e deserti che ricordano il selvaggio west, città fantasma attraversate dal degrado della guerra civile e molto altro. Un film dove mito, passato e presente, realtà e sogno si mescolano tra di loro.

Giugno

L’International Women’s Film Festival ha premiato Keren Ben Rafael con Virgins. Storia di una ragazzina nata ad Haifa, che vuole fuggire a Tel Aviv, per dare brio alla sua vita noiosa, e da sua madre, una donna di origine russa che gestisce un bar poco frequentato. L’incontro con il giornalista Chip cambierà la sua vita e quella degli abitanti della piccola città, dopo che, per tradurgli il racconto di un pescatore russo, la protagonista inventa l’incontro con una sirena. Un film che racconta il passaggio all’età adulta con delicatezza e umorismo. Emerge il carisma dell’attrice protagonista e la bellezza dello scenario naturale.

Il 33° Festival Mix di Milano ha visto il trionfo di Rafiki dell’etiope Wanuri Kahiu. Ispirato al libro Jambula Tree e altre storie di Monica Arac De Nyeko, racconta l’amicizia e l’amore tra Kena e Ziki che resiste a pressioni politiche e opposizioni familiari. Un film che proprio per le tematiche affrontate è stato bandito in Kenya dove è stato accusato di promuovere apertamente il lesbismo. Bando poi revocato, il che ha consentito al film di riscuotere il meritato successo.

Luglio

Al  56°Taormina Film Festival la vittoria è andata  a Show me What you got di Svetlana Cvetko. Film che racconta l’amicizia tra Christina, Nassim e Marcello, tre giovani che dopo essersi conosciuti per caso decidono di esplorare la loro sessualità instaurando una relazione amorosa aperta, in un viaggio tra Los Angeles e l’Italia. Una riflessione su come gli incontri con estranei possano cambiare nel profondo il corso del destino.

A convincere la giuria dell’Ischia Film Festival è stato il corto Fauve del regista canadese Jeremy Comte. Un corto che mostra l’innocenza e l’imprudenza di un gioco tra ragazzini che si trasforma presto in tragedia. Infatti, uno dei due protagonisti rimane intrappolato nel fango mentre sta scappando verso una miniera a cielo aperto. Tyler, il ragazzino che è riuscito a liberarsi, corre a chiedere aiuto, ma è troppo tardi. Al ragazzo non resta che avventurarsi nella natura selvaggia e tornare indietro. Un corto che gioca tutto sul crescere della tensione opposta alla spensieratezza dei protagonisti. Il finale è molto poetico.

Agosto

Al Festival di Locarno, il regista Pedro Costa vince il Pardo d’oro con il film Vitalina Varela. La toccante storia di un’immigrata capoverdiana che arriva a Lisbona tre giorni dopo il funerale del marito, dopo aver atteso ben venticinque anni per poterlo riabbracciare. Vitalina prenderà in mano gli affari del marito per poter ricominciare a vivere. Un film di denuncia della condizione di un popolo (quello degli immigrati capoverdiani) condannato alla sofferenza e all’emarginazione.

Il Festival di Venezia vede il successo di Joker di Todd Phillips. L’artista di strada Artur Fleck coltiva il sogno di diventare un attore comico, ma è costretto a occuparsi da solo della madre affetta da disturbo mentale, vivendo al limite della sopravvivenza. Tutto si svolge nella città di Gotham che si prepara alle elezioni del nuovo sindaco. La perdita del lavoro e i continui soprusi sfoceranno nell’omicidio di due agenti in metropolitana, dando vita all’insorgere della follia. Un film in cui ritorna il nemico del più famoso dei supereroi in uno sfondo di riflessione sull’emarginazione sociale.

Settembre

Il Festival del Documentario: Visioni dal mondo è stato conquistato dal film Marisol di Camilla Iannetti. La protagonista è una bambina che abita nel rione Al Capo di Palermo, che aspetta con ansia il giorno della prima comunione instaurando un rapporto speciale con la Madonna della Mercede. Film che colpisce per la sua semplicità e per il modo in cui viene affrontato il tema della devozione popolare.

Il Sound Screen Festival vede la vittoria di Teheran: City of Love di Ali Jaberansari. Film dove si intrecciano i destini di Mina, che lavora alla reception di una clinica di bellezza, Hessam, un body builder in pensione che allena uomini in pensione benestanti, e Vahid, un cantante alle cerimonie religiose che viene lasciato dalla sua ragazza. Tema portante della storia è la ricerca di calore umano in una società come quella di Teheran, dominata dall’egoismo.

Ottobre

Alessandro Piva con il film Santa Subito vince il premio del pubblico della Festa del cinema di Roma. Ispirato alla vera storia di Santa Scorsese, una giovane barese di ventitré anni che sente dentro di sé una forte vocazione religiosa, accoltellata il 15 Marzo del 1991 da uno sconosciuto che la perseguitava, il film è un coraggioso documento sul fenomeno dello stalking. Un monito per le istituzioni che molto spesso non offrono protezione adeguata alle vittime.

Al Perso Film Festival vince Zumiriki di Oscar Alegria. Il regista ricostruisce di fronte all’isola dove ha vissuto da bambino una capanna per sentire più vicino un luogo ormai diventato invisibile. Un omaggio al tema dell’infanzia e dell’importanza di filmare per dare testimonianza di come le meraviglie della natura stiano scomparendo.

L’XI France Odeon: Festival del Cinema Francese vede vincitore Mon Chien Stupid di Yvan Attal. Una commedia che vede protagonista una famiglia francese alle prese con un cane dalle evidenti tendenze omosessuali. Mentre quasi tutta la famiglia vuole disfarsene, Henry, il padrone di casa, lo adotta proprio per la sua diversità. Adattamento dell’omonimo romanzo di John Fante pubblicato postumo nel 1985, è anche una graffiante riflessione sul tema della vita di coppia e sul dramma esistenziale.

Al TO Horror Film Festival trionfa il regista coreano Lee Min Jae con The Odd Family: Zombie on Sale. La vita della famiglia Park cambia quando il capo-famiglia viene morso da uno zombie frutto di esperimenti genetici segreti. Il mostro infatti verrà accolto come uno di famiglia. Nonostante le aspre critiche, il film ha avuto grande successo proprio per l’ironia con cui riesce a reinventare uno stereotipo del genere horror.

Novembre

Il Med Film Festival ha visto l’affermazione di For Sama di Waad Al –Khateab. Un film che testimonia la vita della regista, una studentessa siriana, ad Aleppo. Il tutto scorre mentre infuria la guerra civile nella città oppressa dai bombardamenti. Nonostante tutto la giovane riesce a sposarsi con un medico e ad avere una bambina chiamata, appunto, Sama. Una testimonianza di come può sorgere speranza anche in un mondo che non la offre. Uno sguardo sulla realtà mediato anche dal sapiente uso della camera.

Al Torino Film Festival, è stato il film A White, White Day di Hlynur Palmason a convincere la giuria. Storia di un commissario di polizia di una sperduta città islandese che sospetta che un uomo del posto abbia avuto una relazione con sua moglie morta in un incidente stradale. Tutto porterà all’esplosione di violenza del vedovo. Un film dal ritmo assai lento, dove i paesaggi naturali danno un’idea della tensione crescente.

Ai RIFF Awards vince 37 Seconds di Hykari. Storia di una ragazza giapponese che soffre di paralisi cerebrale, che lotta per realizzare il suo sogno di diventare una disegnatrice di manga ed essere indipendente. Un film dove ad essere protagonista è il linguaggio del corpo visto come scoperta di se stessi.

Insomma, un anno ricco di bellissime proposte che vi consigliamo di valutare con attenzione.

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