Saving Mr. Banks, un film del 2013 diretto da John Lee Hancock, con protagonisti Emma Thompson nei panni di Pamela Lyndon Travers e Tom Hanks nei panni di Walt Disney. Il film, pur prendendosi diverse libertà circa la verità degli eventi, si ispira alla storia vera di come Walt Disney ottenne i diritti del romanzo Mary Poppins della scrittrice australiana Pamela Lyndon Travers, dopo venti anni di continue e pressanti richieste. Saving Mr. Banks è prodotto tra gli altri dagli stessi studios Walt Disney, chiamati per la prima volta a mettere in scena in un lungometraggio di finzione il loro fondatore. Il ruolo degli studios si è rivelato fondamentale per la produzione del film, grazie ai materiali originali messi a disposizione di sceneggiatrici e regista. Con Tom Hanks, Emma Thompson, Colin Farrell, Paul Giamatti, Jason Schwartzman, B.J. Novak. Un cast stellare per un film da vedere!
Sinossi
Nel 1961 la scrittrice P.L. Travers (Emma Thompson) viaggia da Londra a Hollywood per incontrare Walt Disney (Tom Hanks) e discutere del di lui desiderio di realizzare una trasposizione cinematografica di Mary Poppins, best seller mondiale pubblicato dalla Travers nel 1934. Contrariamente ad ogni aspettativa, Disney si ritrova di fronte a una sessantenne che, con le idee ben chiare sugli intenti commerciali del progetto, non è disposta ad accettare alcun tipo di compromesso. Con molti conti in sospeso con il proprio passato, durante il suo soggiorno in California la Travers comincia a riflettere sull’infanzia vissuta in Australia a inizio secolo quando le difficoltà vissute dalla sua famiglia, l’affetto del padre Goff (Colin Farrell) e la solarità della zia Ellie (Rachel Griffiths) hanno posto le basi per l’ispirazione dei personaggi di mister Banks e Mary Poppins, i due protagonisti del romanzo. Pur riluttante a concedere i diritti a Disney, P.J. realizza presto che il produttore ha i suoi buoni motivi personali per voler realizzare il film.
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Si comincia a Maryborough, in Australia, nel 1906, ma ci si sposta quasi immediatamente nella Londra di cinquantacinque anni dopo, quando Walt Disney invitò P.L. Travers, autrice del libro Mary Poppins, nel suo studio di Los Angeles per discutere di persona del suo vivo interesse a ottenere i diritti cinematografici dell’opera e del personaggio. Un interesse nato nel momento in cui le figlie del papà di Topolino, qui incarnato dal mai disprezzabile Tom Hanks, gli chiesero di trarre un lungometraggio da quello che era il loro testo preferito, senza immaginare che ci sarebbero voluti due decenni per poterle accontentare, in quanto già fece un tentativo negli anni Quaranta.
Però, come spiega il regista John Lee Hancock, sceneggiatore di Biancaneve e il cacciatore (2012) e autore di Alamo-Gli ultimi eroi (2004) e The blind side (2009): “È una storia davvero fantastica, ma non si tratta di uno sguardo dietro le quinte di Mary Poppins. Non vedremo il set del film con i giovani Julie Andrews e Dick Van Dyke. La nostra storia racconta i due-tre anni che hanno preceduto la produzione vera e propria del film”.
Ed è una eccezionale Emma Thompson ad incarnare la scrittrice che non solo accettò perché le vendite dei suoi scritti erano in calo e la situazione finanziaria iniziava a peggiorare, ma viene qui descritta fornita di un animo talmente realista da trovarsi in maniera inevitabile in continuo contrasto con l’immaginario da favola che portò al successo il cari vecchio Zio Walt.
Infatti, mentre apprendiamo che quest’ultimo ebbe a che fare con una violenta figura paterna e diversi flashback provvedono a far luce, invece, sull’infanzia della donna, il cui padre possiede le fattezze di Colin Farrell, sono proprio i duetti verbali tra i due ad offrire le diverse occasioni di divertimento nel corso delle circa due ore di visione; complici, oltretutto, gli interventi dei due fratelli cantautori Richard e Robert Sherman, ottimamente interpretati dal Jason Schwartzman di Moonrise kingdom-Una fuga d’amore (2012) e dal B.J. Novak di Bastardi senza gloria (2009).
Perché, con il candidato all’Oscar Paul Giamatti coinvolto nel ruolo di un autista, è proprio il cast in stato di grazia a rappresentare il maggiore punto di forza di un’operazione non eccelsa ma nel complesso riuscita che, con un’ultima sequenza posta durante i titoli di coda, da un lato racconta la messa in scena di un film amato da tutti e divenuto un evento sorprendente e pionieristico, dall’altro ci porta alla scoperta di retroscena legati alle vite dei due autori e dei loro non facili rapporti.