Uomini e no, film del 1980 diretto da Valentino Orsini, tratto dal romanzo omonimo di Elio Vittorini pubblicato nel giugno 1945, primo testo in prosa a raccontare la Resistenza italiana. Con il soggetto di Elio Vittorini, la sceneggiatura di Valentino Orsini, Faliero Rosati, Giuliani G. De Negri, la fotografia di Franco Di Giacomo e le musiche di Ennio Morricone, Uomini e no è interpretato da Flavio Bucci, Monica Guerritore, Ivana Monti, Renato Scarpa.
Sinossi
Milano, inverno 1944: una città distrutta e dolente, ancora in mano ai nazisti e alle squadre fasciste. Contro questo stato di cose alcuni uomini, riuniti nei Gap, cercano di opporsi, preparando attentati, collocando bombe e tentando di impedire ai nemici di riorganizzarsi. Non è un compito facile, ovviamente. Tanto più che questi uomini e queste donne hanno una loro vita privata che talvolta può entrare in rotta di collisione con il loro impegno collettivo.
Dimenticatissimo film sulla Resistenza del 1980 firmato da Valentino Orsi, co-regista insieme ai fratelli Taviani di film belli, impegnati e impegnativi, e di ipnotico rigore, come Un uomo da bruciare. Regista di un cinema politico-civile assai radicale (I dannati della terra e I Corbari) al quale questo Uomini e no si riallaccia nel rievocare i tempi della guerriglia clandestina contro i tedeschi nell’Italia di Salò. Tratto da un libro capitale di Elio Vittorini, Uomini e no ci porta nella Milano del 1944, in un nucleo resistente e combattente dei GAP focalizzandosi sulla figura del suo leader, Enne 2. Le azioni di guerra degli occupanti supportate dai repubblichini, la risposta dei partigiani, ma anche il privatissimo e silenzioso innamoramento di Enne per una donna. Valentino Orsini ne cava un film deciso e insieme livido e cupo, un film resistenziale piuttosto interessante e diverso da titoli dello stesso filone di qualche anno prima, come I sette fratelli Cervi di Puccini o L’Agnese va a morire di Montaldo. Come tutto il suo cinema, un film da riconsiderare. Con Flavio Bucci, Monica Guerritore e Renato Scarpa. Insieme a L’amante dell’Orsa Maggiore è probabilmente il miglior lavoro del regista Valentino Orsini.