Tutti i santi giorni, un film del 2012 diretto da Paolo Virzì, ispirato al romanzo La generazione di Simone Lenzi (del quale è però una rivisitazione molto libera) e sceneggiato da Francesco Bruni, dal regista e dallo stesso autore del romanzo.
La colonna sonora del film è curata dalla cantautrice siciliana Thony (nome d’arte di Federica Victoria Caiozzo), che nel film veste i panni della protagonista Antonia.
La distribuzione del film è curata dalla 01 Distribution. Il film nelle sale italiane è stato distribuito a partire da Giovedì 11 Ottobre 2012.
Thony, Luca Marinelli, Micol Azzurro, Giovanni La Parola, Benedetta Barzini.
Trama
Guido e Antonia sono una coppia di giovani: toscano lui e siciliana lei, si sono conosciuti ad un concerto di quest’ultima, in un locale di Roma, città dove ora convivono. Lui lavora come portiere di notte ed è appassionato di letteratura e storia antica, con un pallino per le agiografie; lei lavora in un autonoleggio e continua a comporre canzoni e a covare la timida speranza di tornare a cantarle in pubblico. Il loro desiderio di avere figli li porta a provare varie strade e confrontarsi con ambienti e persone radicalmente diversi.
È una scossa d’emozione il nuovo film di Paolo Virzì, Tutti i Santi Giorni, e non lo è perché parla del tema più scontato che possa esserci, l’amore, o perché ha messo in scena uno scottante naturalismo senza precedenti. La vera bellezza è da ricercare in una quintessenza che aleggia sull’intera opera, fatta di piccole situazioni, gesti, dettagli, inquadrature o oggetti posti in un punto preciso che, se sommati assieme, donano allo spettatore una percezione chiara e concreta, non del reale, ma del sentimento più intimo che ognuno porta con sé.
La storia di cui ci parla non è molto diversa concettualmente dalle sue ultime opere e, forse, rispetto alle altre, questa pellicola si caratterizza per l’esasperazione, virante sul comico (a volte un po’ forzato), di alcune scene. Una coppia di giovani trentenni: lui, Guido, colto, elegante e umile, che vive da precario senza pretese ed ambizioni; lei, Antonia, impulsiva, sicura di sé e sognatrice, che lotta con forza ed esuberanza senza limitare il suo ego, si ritrova ad affrontare una quotidianità difficile e una relazione che rischia il tracollo.
La dolcezza di Tutti i Santi Giorni risiede nel reiterarsi di tante azioni che, pur mantenendosi identiche simili e vicine nel tempo, non modificano affatto l’intensità emotiva per cui quel preciso gesto viene effettuato. E così, per sei anni, nonostante le seccature, i problemi e i disagi sociali, la passione tra Guido e Antonia è salda e intatta, le attenzioni che si rivolgono sono sempre ricche di dedizione e sentimento, gli sguardi che si scambiano non sono mai sfuggevoli e casuali. Virzì, con questa nuova opera, dimostra al pubblico il carattere deciso e determinato di chi agisce con convinzione e, nonostante le prove di orgoglio, di rispetto, di fiducia e di fedeltà a cui sono sottoposti i protagonisti, la loro determinazione andrà ben oltre, anche in chi sembra docile e ossequioso.
L’intero discorso è calato in una cornice il cui realismo è sottile e studiato ad arte, al punto da offrire una descrizione rigorosa dell’italiano medio, dei rapporti famigliari, del sistema economico e della morale di questo secolo. Il tutto in una città: Roma, che amplifica sapientemente qualsiasi sentimento, in bene e in male.
Caterina Mirijello