Il matrimonio che vorrei (Hope Springs) è un film del 2012 diretto da David Frankel. Con un budget di circa 30 milioni di dollari, il film è stato girato principalmente nella seconda metà dell’estate 2011 a Stonington e dintorni, nel Connecticut. Ha incassato 63.536.011 dollari negli Stati Uniti e oltre 107 milioni di dollari in tutto il mondo. In Italia Il matrimonio che vorrei è stato distribuito il 18 Ottobre 2012 a cura della BiM Distribuzione. A dirigere il film è David Frankel, regista del fortunato Il diavolo veste Prada, che ritorna a lavorare con Meryl Streep, a cui è affidata la parte della protagonista Kay. Con Meryl Streep, Steve Carell, Tommy Lee Jones, Jean Smart, Marin Ireland, Susan Misner.
Sinossi
Per ravvivare il trentennale matrimonio con il marito Arnold (Tommy Lee Jones), ormai reso stanco e logoro dalla consuetudine, Maeve (Meryl Streep) lo convince a trascorrere un fine settimana nella cittadina di Great Hope Springs, dove potranno frequentare il corso di terapia di coppia tenuto dal famoso sessuologo Bernie Feld (Steve Carrell). I consigli e le impartizioni del guru dei matrimoni, però, non sono così semplici da seguire o mettere in atto e, alle prese con ore di sesso e pratiche sconosciute, Maeve e Arnold dovranno fare appello alla loro tenacia per riscoprire quella scintilla che da giovani li aveva uniti.
La recensione di Taxi Drivers (Emiliano Longobardi)
Dopo il fortunatissimo Il diavolo veste Prada, ritroviamo l’accoppiata vincente composta da Meryl Streep e David Frankel in questa esilarante commedia. Kay (Meryl Streep) e Arnold (Tommy Lee Jones) sono una tranquilla e solida coppia sposata, abituata alla routine di giornate che si susseguono sempre uguali; Arnold si sveglia la mattina, fa colazione e va a lavorare, la sera cena con la moglie, guarda il golf in tv e sale a dormire nella sua camera, separata da quella della moglie. Kay soffre sempre di più la distanza emotiva col marito e compie dei goffi tentativi per riaccendere la passione spenta da tempo. Esasperata dai suoi rifiuti, Kay propone ad Arnold un’idea particolare: una settimana di intensa terapia di coppia presso lo studio del rinomato dottore Bernie Feld (Steve Carrell). Sarà l’inizio di un percorso difficile, imbarazzante per entrambi, ma costellato di scoperte, alla ricerca di quella scintilla che li aveva uniti tanti anni prima.
Il tema di fondo di questo film può sembrare banale e, probabilmente, se fosse passato per altre mani ne sarebbe venuto fuori un film melenso e scontato, ma non è questo il caso. La coinvolgente sceneggiatura di Vanessa Taylor (produttrice della famosa serie tv Game of Thrones) affronta senza stratagemmi uno dei grandi tabù della società: il sesso nella terza età. Qui non si parla di ritrovare l’amore, i due protagonisti si amano e lo sappiamo dall’inizio: Kay vuole ritrovare l’intesa sessuale con suo marito, vuole rivivere la passione e sentirsi desiderata. I due protagonisti compiono uno strepitoso lavoro di immedesimazione nei loro personaggi e se Meryl Streep è forse l’unica vera certezza di Hollywood, sorprende la vena ironica e l’intensa espressività di Tommy Lee Jones, marito freddo e spento, profondamente in imbarazzo nel parlare con il singolare terapeuta, ma capace di sorprendere tutti con le sue fantasie nascoste. Il tema è scabroso e la forza del film sta nel non nascondere nulla, sia nei dialoghi (si parla di posizioni sessuali, fantasie erotiche, strumenti del piacere) sia nelle scene d’amore, mostrate con tenerezza e rispetto.
Il matrimonio che vorrei è una sorprendente commedia dove si ride di gusto ma si riflette anche sui sentimenti e sulla nostra capacità di provare empatia e di essere sinceri fino in fondo con coloro che amiamo; si affida a un cast esemplare (da notare anche l’interpretazione misurata di Steve Carrell) e dalla professionalità garantita, oltre che a una regia intelligente. Un film come questo è un esempio del meglio che la commedia americana può raggiungere quando tutte le componenti sono al loro posto. Una scommessa vinta.