“Aveva gli occhi letteralmente fiammeggianti, e la luce rossa in essi era immonda, come se le fiamme dell’abisso ardessero dietro le sue pupille. Aveva il volto mortalmente pallido, e i tratti ne erano tesi come cavi d’acciaio, le folte sopracciglia, che sopra il naso s’univano, sembravano ora una pesante barra di metallo incandescente”. Così Bram Stoker descriveva il suo “Dracula”.
Inserito nella collana “I classici pop” e non a caso, “Il Conte incubo” di Franco Pezzini, uscito di recente per Odoya, sin dalla bandella ci mostra la schiacciante attualità del fenomeno oggi detto ‘vampico’: “Dracula rappresenta un prodigioso precipitato di miti, sogni e angosce del moderno Occidente, che dà voce a speranze, timori e desideri; una sorta di “manifesto” di istanze sociali, morali, religiose, economiche, politiche del proprio tempo che, in qualche modo, già prefigura il Novecento. Il rapporto Occidente-Oriente, il tema del sesso e il ruolo della donna, le paure dello straniero, dell’epidemia, della follia, la riflessione sul potere, l’ossessione dell’identità e del non riconoscersi allo specchio…”
Tutta carne fresca, potremmo giocosamente dire, materia succulenta che proprio in forza della sua manifesta putrefazione diventa contenuto commerciale di virtualissima spendibilità, economicamente virtuosa e transmedialmente declinabile.
Non vi è spazio in un articolo per una trattazione del fenomeno che sia minimamente esaustiva, ci prendiamo quindi solo la briga di sgranellare alcuni dei prodotti più recenti frutto dell’eterno ritorno al vampiresco.
Mentre Netflix insieme alla BBC, sta per lanciare a livello globale un nuovo Dracula scritto dagli autori di Sherlock, dove il conte è Claes Bang, qui da noi, lo sceneggiatore sardo Gianluca Piredda
firma un nuovo Dracula in salsa western su Lanciostory, una serie a fumetti di puro intrattenimento battezzata come la prima storia di “Dracula in the west”. Ma di intrattenimento allo stato puro si può definire anche la nuova serie di proposte tematizzate per gli amanti, sempre più numerosi, del gaming, si tratta delle nuove slot machine presentate recentemente e dai titoli inequivocabili come Dracula, Blood Sucker, Night Vampire, Vampire Killer.
Facciamo infine un salto nei social e in particolare quello dalla compagnia cinese ByteDance basato sulla creazione di video di massimo sessanta secondi a partire da una base musicale. Stiamo parlando di Tik Tok, app di riferimento della generazione Z. Chi lo conosce ha già capito a cosa ci stiamo riferendo: tra i numerosi effetti di composizione video a disposizione degli utenti, un altissimo numero è dedicato al vampiresco. E a giudicare dal numero di mini video realizzati usando questo tipo di ‘maschere’, il gradimento dei giovanissimi utilizzatori nei confronti delle varie evoluzioni e declinazioni del Conte, è strabiliante.
Quindi, se pensavate che il vampiro fosse materia ottocentesca da romanzo passatista, vi siete sbagliati. Sangue, morsi e ragnatele vanno sempre più di moda.