Fabien S. Gerard (1956) insegna Storia del cinema presso l’Università di Bruxelles (ULB). Approdato a Roma nei primi anni ’80, stringe amicizia sia con il poeta Attilio Bertolucci che con i due figli, prima di assistere Bernardo sul set, da L’ultimo imperatore in poi. Insieme al regista e a Giovanni Mastrangelo ha scritto la storia originale di Piccolo Buddha. Tra le sue pubblicazioni: Pasolini ou le mythe de la barbarie (1981), Ombres jaunes. Journal de tournage du Dernier Empereur (1987), Sognando The Dreamers (2003), Bernardo Bertolucci: la certezza e il dubbio (2010). È anche autore di una tesi di dottorato dedicata al maestro (2002), ora in corso di rielaborazione.
Tiziana Lo Porto è nata a Bolzano nel 1972 e ha vissuto ad Algeri e Palermo. Abita a Roma, dove traduce e scrive per i periodici D La Repubblica delle donne, Il venerdì e Linus. Ha curato e tradotto libri di Charles Bukowski, Tom Wolfe, Jim Carroll, James Franco, Francesca Marciano, Kim Gordon, Patti Smith e Vasco Brondi. Insieme a Daniele Marotta è autrice del graphic novel Superzelda. La vita disegnata di Zelda Fitzgerald (2011), pubblicato in Italia, Francia, Spagna, Stati Uniti e Sudamerica. Nel 2016 ha curato il volume di interviste Bernardo Bertolucci. Cinema la prima volta.
Fotoreporter in Africa negli anni ’70, Giovanni Mastrangelo è ritornato in Italia agli inizi degli anni ’90, dove ha cominciato a lavorare come scrittore e sceneggiatore per cinema e televisione. La sua prima collaborazione con Bernardo Bertolucci risale al 1992 per il film Piccolo Buddha di cui firma il soggetto. Oggi vive e lavora nei dintorni di Roma. È autore delle raccolte di racconti Bratto (1992) e Il coupè scarlatto (1994), il racconto in forma di favola Il piccolo Buddha (1995) e i romanzi African Soap (2001), Henry (2006), da cui è stato tratto l’omonimo film di Alessandro Piva, e Il sistema di Gordon (2016). I padri e i vinti uscirà nella prima metà del 2020 per La Nave di Teseo.
Regista, sceneggiatrice e produttrice, Clare Peploe è nata in Tanzania ed è cresciuta tra l’Inghilterra e l’Italia. Ha esordito nel 1981 con il cortometraggio Couples & Robbers, candidato all’Oscar e al British Academy Award. Hanno fatto seguito i lungometraggi Alta stagione (1987), Miss Magic (1995) e Il trionfo dell’amore (2001), adattamento dell’omonima pièce di Marivaux, con Mira Sorvino e Ben Kingsley, presentato in concorso alla 58ma Mostra del Cinema di Venezia, e il film per la televisione Sauce for the Goose (1990), da Patricia Highsmith, con Ian McShane. Ha collaborato alle sceneggiature di Zabriskie Point (1970) di Michelangelo Antonioni e di La Luna (1979) del marito Bernardo Bertolucci. È co-sceneggiatrice, insieme a Bertolucci, del lungometraggio L’assedio (1998), tratto dal racconto “The Siege” di James Lasdun.
La Fondazione Cineteca di Bologna è un luogo di conservazione archivistica e di restauro, di promozione e diffusione del cinema e dell’audiovisivo, di formazione, di ricerca, di produzione editoriale. In un’epoca di profonde mutazioni tecnologiche, estetiche e sociali, la Cineteca ha come obiettivo la salvaguardia, la valorizzazione e la diffusione del cinema in tutte le sue forme. Pionieristico, in Italia, il lavoro di catalogazione, digitalizzazione studio e ricerca compiuto dalla Cineteca sugli archivi cartacei e fotografici che ha consentito di illuminare a 360° l’opera di grandi maestri del secolo scorso come Charlie Chaplin, Vittorio De Sica e Pier Paolo Pasolini. La lunga collaborazione con cineteche, archivi e case di produzione internazionali, tra cui Pathé, Gaumont, la Film Foundation di Martin Scorsese, come l’Academy Film Archive e Institut Lumière, ha consentito al laboratorio della Cineteca L’Immagine Ritrovata di diventare uno dei principali centri per il restauro cinematografico. Sono oltre 800 i titoli restaurati, nel corso degli ultimi due decenni, tra cui i capolavori di Pasolini, Chaplin, Renoir, Resnais, Bertolucci, Fellini, Visconti, De Sica, Leone, Rossellini, Vigo, Keaton. Creato oltre trenta anni fa, il suo festival Il Cinema Ritrovato è un luogo di riferimento per gli storici del cinema, gli studiosi e i cinefili di tutto il mondo.
Le traduzioni dall’inglese sono di Tatiana Pollard e Melinda Mele.