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Eventi

Una mostra al Teatro dei Dioscuri, a Roma, per festeggiare i 70 anni della Cineteca Nazionale

Da Sordi a Monicelli, la Cineteca Nazionale festeggia i 70 anni con una mostra a Roma. Ecco i tanti buoni motivi per visitarla, al Teatro dei Dioscuri, fino al 12 Gennaio 2020

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La scena tagliata della violenza di Rocco e i suoi fratelli, i provini di allievi illustri del Centro Sperimentale come Domenico Modugno, Raffaella Carrà e Claudia Cardinale, le immagini dei divi del muto da Lyda Borelli a Leopoldo Fregoli e ancora i tagli di censura de La Ricotta di Pier Paolo Pasolini, i corti di diploma di registi che sono diventati maestri come Marco Bellocchio, uno degli ultimi incontri pubblici di Bernardo Bertolucci, in occasione del restauro di L’ultimo tango a Parigi.

Sono talmente tanti i materiali della mostra dedicata ai settant’anni della Cineteca Nazionale, iniziata il 15 Novembre al Teatro dei Dioscuri al Quirinale: il Presidente della Fondazione Felice Laudadio ha indicato dieci buoni motivi per visitarla, gratuitamente, fino al 12 gennaio 2020: “Il primo motivo è che attraverso le fotografie storiche della Cineteca il visitatore farà un vero e proprio tuffo del passato, un passato lontano come quello del cinema muto ma anche passato prossimo come i film che abbiamo portato restaurati negli ultimi anni ai festival di Venezia, Berlino e Cannes – dice Laudadio. Come secondo motivo possiamo dire che la mostra aiuta a capire cosa significa restaurare un film, un’operazione complessa e costosa di cui non tutti gli spettatori hanno totalmente consapevolezza. Ci saranno dei video per mostrare la differenza tra il prima e il dopo il restauro, spesso una trasformazione radicale, come è stato per esempio per Polvere di stelle di Alberto Sordi, che era in condizioni pessime”.

La Cineteca Nazionale ha due sedi, una è quella di Roma, l’altra si trova a Ivrea. “Lì – spiega Laudadio – vengono conservati tutti i materiali dell’industria tra cui i filmati industriali della Edison, realizzati da un giovanissimo Ermanno Olmi. Questo è il terzo motivo per visitare la Mostra, scoprire che tra Roma e Ivrea sono conservati 160mila titoli tra lungometraggi corti e documentari. Un’altra ragione è avere, in un solo colpo d’occhio, la consapevolezza dei rapporti che la Cineteca ha in tutti i paesi del mondo. Abbiamo realizzato un globo che mostra come da Roma partono fili rossi verso moltissime location negli Stati Uniti, Asia, Africa. Sono tantissime le richieste che riceviamo da altre cineteche per mostre e rassegne; una delle ultime è stata la retrospettiva organizzata al Moma di New York con l’Istituto Luce e Cinecittà, Tutto Antonioni. La stessa location della mostra poi è un buon motivo per visitarla perché il Teatro dei Dioscuri, a cento metri dal Quirinale, che il Luce ha messo a disposizione della Cineteca, è un posto incantevole e poco conosciuto”.

Per quel che riguarda gli oggetti che si vedranno in Mostra Felice Laudadio indica come memorabilia immancabili “i due Leoni d’oro che la Cineteca ha vinto a Venezia per il migliore restauro, si tratta di quello di Una giornata particolare di Ettore Scola e di quello de La notte di San Lorenzo dei fratelli Taviani. E poi la fotografia di Pietro Coccia a Cannes per il restauro di Pasqualino Settebellezze con Lina Wertmueller, Giancarlo Giannini e Leonardo DiCaprio. Ci piace pensare che quella foto e il lavoro fatto a Cannes abbia contributo poi alla scelta di attribuirle l’Oscar alla carriera. Infine venendo al Teatro dei Dioscuri ci sarà la possibilità di acquistare il libro di Alfredo Baldi, curatore della mostra che ha raccontato anche i 70 anni di attività della Cineteca”.

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