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Film da Vedere

Django Unchained

Django Unchained di Quentin Tarantino si rivela operazione assai conforme alla precedente (Inglorious Basterds), con la quale forma un dittico ideale: anche in questo film il cinema si fa demiurgo della storia, flashback alterato dentro un gesto paradossale, di chi guarda al passato non per riprodurlo ma per trasfigurarlo

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Django Unchained

Django Unchained, un film del 2012 scritto e diretto da Quentin Tarantino, con protagonisti Jamie Foxx, Leonardo DiCaprio, Christoph Waltz, Samuel L. Jackson e Kerry Washington. È un omaggio al film del 1966 Django diretto da Sergio Corbucci e interpretato da Franco Nero, che in questo film compare in un cameo. Con i suoi 165 minuti di durata complessiva, è il secondo film più lungo diretto da Tarantino dopo The Hateful Eight. Il film ottiene 5 nomination ai premi Oscar 2013, vincendone 2: Christoph Waltz si aggiudica il miglior attore non protagonista (il secondo dopo quello di Bastardi senza gloria) e Tarantino la miglior sceneggiatura originale, seconda statuetta dopo quella per Pulp Fiction nel 1995. Negli Stati Uniti, al 31 dicembre 2012 il film aveva incassato 64 milioni di dollari, mentre il 7 gennaio 2013 ha superato i 100 milioni.[58] Dopo il terzo week-end è arrivato a 125 milioni di dollari incassati. In totale il film ha incassato più di 425 milioni di dollari, di cui quasi 163 milioni in patria e più di 262 all’estero.

Django Unchained

Blax-Western, schiavi e spaghetti: DJANGO UNCHAINED

Il mosaico pop e manierista riconducibile a Quentin Tarantino si arricchisce di un altro tassello, ancora una volta d’ispirazione tutta italiana. Dopo Bastardi senza Gloria  (2009), che muoveva d’ispirazione stravolgendo The Inglorious Bastards (1978) di Enzo G. Castellari, ecco Django Unchained (2012), chiaramente ispirato a Django (1966) di Sergio Corbucci: pellicola che, assieme alla “trilogia del dollaro” di Sergio Leone, Il Grande Silenzio (1968) e Keoma (1978), costituisce tutt’oggi quanto di meglio la produzione tricolore abbia esportato in tema western. Un genere quest’ultimo che, nella filmografia di Tarantino, succede immediatamente al bellico, finendo per inserirsi in quel solco di omaggi filmici inaugurato in tempi non sospetti da Takashi Miike con Sukiyaki Western Django (2007). Come avvenuto per la sua precedente fatica, Tarantino si appropria della sovrastruttura di una pellicola scoperta in gioventù, al fine di svuotarla dall’interno, per personalizzarla, farla propria, trasformandola così in qualcos’altro di totalmente differente dall’originale. Caleidoscopico ed eccessivo, Django Unchained affronta il suggerito tema dello schiavismo né più né meno come Bastardi senza Gloria maneggiava la Seconda Guerra Mondiale, quindi con fare sfrontato, dissacrante e divertito, immerso in un clima narrativo dove tirannica impera la sospensione dell’incredulità. Passano gli anni ma Tarantino continua a rimanere fedele al suo credo di cinema popolare, volutamente bambinesco, spesso fumettistico e caricaturale, da amare o da odiare a seconda delle personalità che lo osservano, ciò nonostante intransigente a un percorso comunque d’autore rintraccia bile soprattutto nei dettagli. Ecco che il vecchio e mai dimenticato amore per la blaxploitation torna, dopo Jackie Brown (1997), a fare nuovamente capolino, non fosse per quel Jamie Foxx nel ruolo di protagonista: un Django di colore che non può non richiamare Posse (1993) di Mario Van Peebles, figlio di Melvin, ovvero il padre del cinema blax. Eppure l’ultimo Tarantino rappresenta qualcosa di più rispetto a un semplice omaggio, all’interno del quale si trova spazio e posto per un cameo di Franco Nero; probabilmente il prosieguo di un nuovo percorso filmografico iniziato proprio con Bastardi senza Gloria, che in Django Unchained si rispecchia e per trovate di trama e per conferma di interpreti principali (Christoph Waltz). Il sospetto di essere dinanzi al secondo step di una trilogia è forte, che poi venga completata a breve, oppure congelata come accaduto con Kill Bill (2003), è un altro discorso.

La Trama 
Nel sud degli Stati Uniti, due anni prima della guerra di secessione, lo schiavo nero Django (Jamie Foxx) è riuscito a riacquistare la sua libertà grazie a King Schultz (Christoph Waltz), un ex dentista tedesco trasformatosi in cacciatore di taglie, che gli fa da mentore e guida con la speranza che Django lo conduca fino ai pericolosi fratelli Brittle. Dopo aver imparato a destreggiarsi tra pistole e duelli, Django diventa a sua volta un ottimo cacciatore di taglie ma in testa continua ad avere un solo obiettivo da concretizzare a qualunque costo: riuscire a rintracciare la moglie e liberarla dalla schiavitù a cui la costringe Calvin Candie (Leonardo DiCaprio), il diabolico proprietario di alcune piantagioni nel Mississippi, dove gli schiavi vengono allenati per combattere l’uno contro l’altro per il puro divertimento del loro padrone.

 

Il Cast di Django Unchained

Quentin Tarantino (Regista)

Jamie Foxx (Django)

Christoph Waltz (Il dottor King Schultz)

Leonardo DiCaprio (Calvin Candie)

Samuel L. Jackson (Stephen)

Kerry Washington (Broomhilda)

Walton Goggins (Billy Crash)

Dennis Christopher (Leo Moguy)

James Remar (Ace Speck)

Don Johnson (Spencer Gordon Bennet)

James Russo (Dicky Speck)

Rza (Thaddeus)

M.C. Gainey (Big John Brittle)

Tom Savini (Ellis Brittle)

Tom Wopat (Marshall Gill Tatum)

Rex Linn (Tennessee Harry)

Laura Cayouette (Lara Lee Candie-Fitzwilly)

Sharon Pierre-Louis (Little Jody)

Lewis Smith (Jinglebells Cody)

Cooper Huckabee (Roger Brittle)

Misty Upham (Minnie)

Nichole Galicia (Sheba)

David Steen (Il signor Stonesipher)

Todd Allen (Franko Fish)

Catherine Lambert

Shannon Hazlett (Daughtrey Saloon Girl)

Johnny Otto (Il dottor Brown)

LaTeace Towns-Cuellar (Cleo)

Justin Dwayne Hall

Danièle Watts (Coco)

Miriam F. Glover (Betina)

Jake Garber (Tracker Jake)

Christopher Berry (Willard)

Johnny McPhail (Il signor Wigglesworth)

Mustafa Harris (Sidney James)

Michael McGinty (Cowboy)

Kinetic (Franklin)

Michael Bacall (Smitty Bacall)

Franco Nero (Jonah Hill)

Il Trailer di  Django Unchained

La recensione di Django Unchained

Django Unchained trae ispirazione dal personaggio e dallo stile del film diretto da Sergio Corbucci nel 1966 intitolato per l’appunto Django, il cui protagonista è un pistolero tormentato e disilluso interpretato da Franco NeroDjango ebbe moltissimo successo – vantando poi innumerevoli tentativi di imitazione e replica – e costituisce uno dei capostipiti del genere spaghetti-western. L’introduzione nell’economia del racconto di una dose cospicua di violenza, assieme a una certa sottrazione di eroismo affiancata ad una sorta di prospettiva esistenzialista, a detta di molti fanno del film uno spartiacque ed un modello. Per Tarantino Django è invece Jamie Foxx nei panni di uno schiavo che viene liberato da un cacciatore di taglie, il Dr. King Schultz (Christoph Waltz), e si ritrova temporaneamente arruolato come assistente di quest’ultimo, in attesa che giunga la bella stagione. Con la primavera arriva anche una missione importantissima per Django: recuperare la moglie ancora in schiavitù presso le piantagioni di Monsieur Candie, un perverso Leonardo Di Caprio. Leggi la recensione di Django Unchained completa .

la colonna sonora del film Django Unchained 

Tarantino è un grande conoscitore di musica, ed è la prima volta che la colonna sonora di un suo film prevede brani originali, tra i tanti titoli, molti dei quali presi da colonne sonore di film spaghetti western di Sergio Leone, cè un brano inedito composto appositamente da Ennio Morricone

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Sfoglia il Dossier di Taxi Drivers Magazine:

“DJANGO VIVE, VIVA DJANGO”

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  • Anno: 2013
  • Durata: 165'
  • Distribuzione: Warner Bros Italia
  • Genere: Western
  • Nazionalita: USA
  • Regia: Quentin Tarantino