La sesta edizione del Film Festival Diritti Umani Lugano (9 -13 ottobre 2019) si chiude con un nuovo successo: 6000 presenze in 5 giorni e l’importante partecipazione delle scuole (24 istituti del Cantone).
Tante le storie raccontate: dalla prima Svizzera del film di Patricio Guzmàn, La cordillera de los sueños in apertura del festival, a Ken Loach, con Sorry we missed you in chiusura.
Fra i registi presenti al festival, Lech Kowalski, con l’anteprima svizzera di On va tout péter, cui ha fatto seguito un dibattito con l’economista Alan Friedman; Lynn Zhang, co-regista di One Child Nation; la prima svizzera di Dove bisogna stare di Daniele Gaglianone e Stefano Collizzolli, presente al festival quest’ultimo, è stata anche occasione per la consegna del premio giornalistico Carla Agustoni. Registi ospiti, inoltre, François Kholer, con Je ne te voyais pas, e Daniel Wyss, regista di Ambassade. Fra i film proiettati anche 37 seconds di Hikari, Erde di Nikolaus Geyrhalter, Grâce à Dieu di Francois Ozon, Khartoum Offside di Marwa Zein, Zero Impunity di Nicolas e Stéphane Blies.
Grande emozione per la presenza di Hassan Fazili, a Lugano per ricevere il “Premio Diritti Umani per l’autore”. Fazili vive in un centro di accoglienza per rifugiati in Germania, da cui, per motivi di sicurezza personale, raramente può uscire. E così scrive lo stesso Fazili sul suo profilo Facebook:
“Sono qui al Festival Diritti Umani in Svizzera, è circa un anno e mezzo che vivo in Germania. Non avevo il permesso di viaggiare e uscire dalla Germania (per motivi di sicurezza n.d.r.) Dopo tanto lavoro, con l’aiuto di alcuni amici tedeschi e la cooperazione di alcune persone, ho potuto finalmente ottenere la lettera con il permesso di viaggiare. Il mese scorso sono stato ad Amsterdam all’IDFA Festival. Ho condiviso la mia gioia con tutti. Questo è il mio secondo viaggio, questa volta in Svizzera e a un evento molto importante per me. Sono felice di aver ricevuto il Premio Diritti Umani al Film Festival Diritti Umani Lugano, e ringrazio ogni singola persona che si occupa di questo Festival. Grazie ad Antonio Prata e al Film Festival Diritti Umani Lugano”.
Hassan Fazili, ospite del festival insieme a Mortaza Shahed, direttore della fotografia, ha presentato Midnight traveler, film pluripremiato e presentato nei festival di tutto il mondo, diario della fuga dall’Afghanistan narrata con il suo telefonino.
Emergenza climatica, guerre e abuso di potere, i nuovi sovranismi, libertà di espressione, sono alcuni dei temi messi in risalto dal festival. Ai 32 film, di cui 13 prime svizzere e 5 cortometraggi proposti da questa sesta edizione, si aggiungono due concerti (Atse Tewodros Project e Kala Jula) e la mostra Landless, fotografie di Davide Vignati, al Centro Pastorale San Giuseppe (via cantonale 2a, Lugano), visitabile fino al 20 ottobre 2019.
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