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Festival di Roma

L’uomo senza gravità di Marco Bonfanti: la preapertura della Festa del Cinema di Roma

Marco Bonfanti riesce nell’intento di mostrarci quanto la leggerezza possa spaventare un mondo sempre più cinico, violento, machista, quanto siano potenti la tenerezza, i sentimenti espressi senza sovrastrutture, il cedere le barriere, le difese, lo sciogliere i legacci

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La prima delle 6 preaperture della edizione n. 14 della Festa del Cinema di Roma è un inno alla leggerezza e alla riscoperta della vera essenza di noi stessi. L’uomo senza gravità di Marco Bonfanti è atterrato ieri sera al Cinema Barberini, con tutto il cast (tranne Elio Germano, a Malta per girare un film e che ha comunque mandato carinamente un suo video messaggio di saluto), i produttori e Domenico Procacci, distributore con la Fandango nelle sale italiane dal 21 al 23 ottobre. Nextflix dal 1 Novembre farà girare il film in tutto il mondo nella sua piattaforma.

Un buon lancio del primo lungometraggio di finzione di questo promettente regista, a cui auguriamo tanta visibilità per una fiaba moderna e completamente attaccata al reale che ha per protagonista Oscar, bimbo nato con la leggerezza dentro, incapace di mettere letteralmente i piedi per terra.

L’uomo senza gravità è un chiaroscuro emblematico di come, sin da quando si entra nella vita, innumerevoli zavorre ne ostacolano la piena fluidità di desideri e coscienza, impedendoci di essere diversamente ed interamente vivi. La mamma in tarda età Michela Cescon (sempre capace di caratterizzare con tocchi indimenticabili i personaggi che incarna) dà alla luce un bimbo, Oscar, che viene allevato insieme alla testarda e combattiva nonna (Elena Cotta, icona del teatro e dei primi grandi sceneggiati televisivi italiani) barricato in casa, nascondendo il loro ‘terribile’ segreto, relegando tutte le spiegazioni-giustificazioni (Oscar vuole uscire ed essere quello che è!) a superpoteri che non vanno rivelati a nessuno.

Impossibile rinchiudere un bambino giorno e notte: il piccolo riesce finalmente ad uscire con la mamma per una passeggiata, vincendo le resistenze di una nonna intransigente, terrorizzata da un diverso ingestibile davanti agli altri. Oscar, con i suoi pesi nel giubbotto e l’icona di Batman cucita a proteggerlo e a ricordargli il suo segreto da non rivelare a nessuno, incontra il fuori da sé e si imbatte in Agata: bimba esplosiva, povera ed orfana di madre. Tra loro nasce un legame indissolubile, ma breve: le donne ed Oscar devono fuggire, impossibile rimanere, adattarsi. Da adulto la vita di Oscar (assorbito con una costrizione esemplare da Elio Germano) rimane la stessa, nascosto in montagna insieme alla mamma, inchiodato a terra con il suo inseparabile zaino rosa, metafora di un peso che ognuno di noi si porta appresso e che lo costringe a ridimensionarsi sempre.

Ma le aspirazioni del giovane di rivelare al mondo cosa é, di essere libero, lo portano in Belgio, a legarsi ad un agente che vede in lui solo soldi e un fenomeno da baraccone da sfruttare. Oscar non riuscirà a resistere molto in quest’altra prigione, meglio tornare nell’ombra con un colpo di scena e portarsi il proprio peso addosso. In una solitudine più umana ma sempre imbrigliante si imbatte in Agata, anch’essa provata dalla vita, con i suoi sogni accantonati e una dura realtà che ha preso il sopravvento. Il loro legame infantile che non si è mai spezzato, il vero affetto e i puri sentimenti provati, saranno la linfa che salverà entrambi in un lieto fine tanto ‘straordinario’ quanto realistico.

Tutti dovremmo essere come Oscar, il mondo dovrebbe accogliere a braccia aperte il diverso, l’impossibile, la purezza, la bellezza. Marco Bonfanti riesce nell’intento di mostrarci dentro una narrazione volutamente scarna negli approfondimenti, giostrando la fiaba e i personaggi di fiaba che incontriamo (il cui prototipo è l’agente squattrinato Vincent Scarito), quanto la leggerezza possa spaventare un mondo sempre più cinico, violento, machista, quanto siano potenti la tenerezza, i sentimenti espressi senza sovrastrutture, il cedere le barriere, le difese, lo sciogliere i legacci, come fa il nostro Oscar che finalmente galleggia nell’aria, affidandosi a ciò che di speciale ognuno è. Riscoprirlo, farlo riaffiorare, per salvarci e salvare un mondo pieno di zaini pesanti cuciti addosso fin dalla nascita.

  • Anno: 2019
  • Durata: 107'
  • Distribuzione: Fandango
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Marco Bonfanti
  • Data di uscita: 21-October-2019