Cuore Di Bambola: intervista alla protagonista Veronica LuluRimmel Tulli
Cuore di Bambola di Antonio Di Domenico è un documentario che racconta la storia di una ragazza disabile dalla volontà indomita. Abbiamo incontrato la protagonista, Veronica LuluRimmel Tulli
Il regista Antonio Di Domenico è risalito alla tua storia mediante delle ricerche internet. Fin dal vostro primo incontro al bar, era convinto che fossi perfetta per il suo film Cuore Di Bambola. Come hai vissuto quest’esperienza?
Inizialmente non era previsto che il documentario fosse completamente incentrato su di me, dovevano essere delle puntate di cui io sarei stata la protagonista. All’inizio era, dunque, una cosa molto meno impegnativa. È una cosa molto stupefacente, sono rimasta allibita, soprattutto quando ho visto il risultato. Sono state delle riprese molto lunghe, in quanto son durate degli anni. Non sono ancora abituata e, forse, nemmeno me lo sarei aspettata.
Nel corso del documentario risulti assolutamente spontanea. Ci sono stati dei momenti di imbarazzo durante le riprese?
Le mie reazioni erano quanto più spontanee possibile ma, ovviamente, avere una camera davanti ti porta necessariamente a controllarti. Non mi aspettavo che alcune scene venissero inserite, senza essere tagliate: quando ero arrabbiata o quando dicevo molte parolacce in alcune situazioni lavorative. Dopo un po’, poi, ti dimentichi della telecamera.
Com’è iniziata la tua passione per la musica?
Canto sin da quando parlo, ma solo dopo i 17 anni ho studiato e da quelle lezioni non ho più smesso di farlo. Studiare, per me, è realmente importante. Mi ha arricchito molto dal punto di vista professionale.
Parlaci di questo bel finale romantico con Guido, tuo compagno nella vita artistica e privata.
Il documentario doveva terminare quando mia madre entra in camera e mi vede nel momento in cui faccio le prove per lo spettacolo. Il finale, tuttavia, non convinceva molto il regista e quando mi ha chiesto di comunicargli le ultime novità sulla mia vita ha saputo della mia nuova storia d’amore e ha deciso immediatamente di continuare con le riprese. Per me, non è stato facile condividere una parte di vita privata. Ci ho pensato parecchio, poiché ero fidanzata con Guido solo da pochi mesi. Antonio voleva un bacio sul grande schermo, ma mi son rifiutata. (ride).
C’è una parte del film in cui leggi una filastrocca. Chi l’ha scritta?
L’ho scritta personalmente io. Volevo realizzare una storia illustrata alla Tim Burton, non sapevo cosa farne esattamente. Durante le riprese, ho registrato la filastrocca mentre la leggevo.
Ci sono delle scene sensuali, ad esempio quando ti slacci il reggiseno.
Antonio ha visto in me una donna sensuale. Non avrei mai fatto scene di nudo, in quanto non faccio burlesque o la spogliarellista. Non lo ritenevo necessario. Non mi interessava l’esibizione del corpo.
Cos’è per te la musica?
Chi suona o chi è un artista lo fa magari anche per un po’ di esibizionismo, ma la mia passione nasce dal bisogno sincero di esprimermi. Lo avrei fatto anche se non fossi stata su una sedia a rotelle.
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