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Serie Tv

Presentata in anteprima alla stampa 1994 – La Serie, che conclude la trilogia iniziata nel 2015

1994 – La Serie: uno dei migliori progetti della tv italiana volge al termine, dal 4 ottobre su Sky

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Presentato alla stampa romana in anteprima – la messa in onda è prevista per venerdì 4 Ottobre su Sky Atlantic e in simulcast su Sky Cinema Uno, oltre ad essere disponibile su Sky On Demand, Sky Go e in streaming su Now TV1994 – La serie chiude questo cerchio ideale, cominciato nel 2015, da un’idea di Stefano Accorsi. Siamo finalmente giunti all’ascesa del Premier Silvio Berlusconi (interpretato da Paolo Pierobon), al cui fianco si muovono personaggi altrettanto noti e nevralgici nella storia del nostro paese, quali Umberto Bossi (Pieraldo Girotti), Antonio Di Pietro (Antonio Gerardi), Massimo D’Alema (Vinicio Marchioni).

Non cambia il mood, che è poi anche e soprattutto la forza del progetto, ma cresce, come è giusto che sia, l’intensità con la quale i fatti vengono narrati, portando lo spettatore sempre più addentro a questi meccanismi di sotterfugi, mazzette, doppiogiochi e quant’altro ancora, al fine di ottenere ciò che può essere banalmente definito potere. Il potere di fare il buono e il cattivo tempo, decidendo sulle vite di milioni di italiani, a cui viene chiesto un voto talvolta non così decisivo (dal momento che gran parte sembra già essere stato deciso in partenza), di godere di un prestigio che andrebbe meritato ogni singolo momento in carica, ma soprattutto, di porre il proprio benessere al di sopra di quello di tutti gli altri.

I personaggi sullo schermo sono figure ambigue, mefistofeliche, profondamente sole, ed è difficile scorgerne una completamente positiva nel bel mezzo del calderone: uomini e donne senza sentimento portano avanti il lavoro sporco, e non potrebbe essere altrimenti; il compromesso è all’ordine del giorno, così come lo è il vendersi, corpo ed anima, pur di ottenere un seppur misero riconoscimento. Legati da questo “destino” di miseria (in particolar modo spirituale), i protagonisti della serie mettono in mostra una gamma pressoché infinita di vizi, corroborati da un animo che poco o nulla ha di puro o genuino. Certo è che dietro ognuno di essi, si trova un trascorso pieno di delusioni, ferite non rimarginate, sofferenze mai raccontate, ma anche una predisposizione all’autodistruzione, ad un bisogno malato di essere preso in considerazione, elevato, elogiato.

Diretta con grandissimo stile da Claudio Noce (episodi 4-6-7-8) e Giuseppe Gagliardi (1-2-3-5), la terza ed ultima stagione sfoggia dei curiosi (ma forse ignari) riferimenti ad opere quali Viale del tramonto e Da qui all’eternità, o addirittura a figure come Charles Manson – si veda la scena del comizio di Bossi in spiaggia nel quinto episodio – che rendono il progetto ancora più pregevole ed accattivante. Merito anche di una fotografia ariosa e luminosa, capace di rendere al massimo la bellezza della nostra Italia, dalla Costa Smeralda al porto di Napoli, e di una colonna sonora ad hoc, che descrive i momenti attraverso le note, aumentandone al tempo stesso la carica emotiva.

Magistrali le prove dell’intero cast, ciascuno messosi al servizio della storia in maniera viscerale, potente, senza messe misure né timori.  Tantissime sono infine le suggestioni ed i rimandi – sebbene molti dei personaggi siano immaginari – a ciò che è stato il passato della società italiana, un passato che ci ha condotto allo stato attuale delle cose, da cui provengono numerose e differenti questioni e che è necessario conoscere al fine di poter avere uno sguardo critico su quanto ci circonda.

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