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Film da Vedere

Il Grinta di Joel ed Ethan Coen, con Jeff Bridges e Matt Damon

Più che un remake de Il Grinta (1969) di Henry Hathaway, quella girata dai fratelli Coen è una reinterpretazione malinconica e crepuscolare del bel romanzo omonimo di Charles Portis. Resta immutato lo sguardo provocatorio della coppia di registi, fatto di gustose annotazioni e di caustico umorismo corrosivo

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Il Grinta” è un film del 2010 diretto da Joel ed Ethan Coen, con Jeff Bridges, Matt Damon, Hailee Steinfeld e Josh Brolin, adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo dello scrittore Charles Portis pubblicato a puntate nel 1968 sulla rivista The Saturday Evening Post, più fedele rispetto al precedente omonimo film del 1969, quest’ultimo interpretato da John Wayne. Il Grinta ha ricevuto dieci nomination agli Oscar nel 2011. Prima di cominciare le riprese, Ethan Coen disse che il film sarebbe stato un adattamento più fedele del romanzo di Charles Portis rispetto alla versione del 1969: «è in parte una questione di punti di vista. Il libro è interamente raccontato da una ragazza di 14 anni. Quel tipo di cosa rovescia la sensazione che ti dà, in un certo modo. Penso che il libro sia molto più divertente di quanto lo fosse il film, quindi penso che, purtroppo, abbiano perso un sacco di humor, sia le situazioni che la sua voce. Termina anche in modo diverso rispetto al film. Si vede il personaggio principale – la bambina – 25 anni dopo, quando lei è un’adulta. Un altro punto che è un po’ diverso dalla trasposizione cinematografica – e forse questo è solo a causa del tempo in cui fu realizzata – è che è molto più duro e violento di quanto il film rifletta. Il che fa parte di ciò che è interessante di questo».

Sinossi
La 14enne Mattie Ross è sulle tracce di Tom Chaney, il killer prezzolato che ha ammazzato suo padre. Per ritrovarlo la ragazza ingaggia il più tosto fra gli sceriffi che riesce a trovare, Reuben J. “Rooster” Cogburn e insiste per seguirlo nella caccia all’uomo fra i territori indiani. A loro si unisce il Texas Ranger LaBoeuf.

Il romanzo di Charles Portis era già stato utilizzato nel 1969 da Henry Hathaway per realizzare un film rimasto impresso nella memoria soprattutto per la figura del suo protagonista (un autorevole e ormai attempato John Wayne con un occhio fuori uso costantemente coperto da una benda nera, caratteristica questa che lo farà diventare quasi un’icona, in un ruolo che gli permise di arrivare finalmente all’Oscar). Un discreto prodotto quella pellicola, ma nemmeno delle migliori fra quelle realizzate dal regista. Il Grinta realizzato dai Coen, remake e “rilettura” critica della storia, ha certamente ambizioni più elevate. Si presenta anch’esso in apparenza come un tipico western dall’impianto classico, ma il tutto è come sempre “reinventato” alla maniera (e secondo la loro particolare sensibilità e visione delle cose) dei due creativi fratelli più o meno sempre grandi e spesso eccellenti (forse fra tutto ciò che hanno realizzato, solo Ladykillers è stato deludente, il che non è poco in una filmografia abbastanza consistente e piuttosto variegata come la loro). Il film è una riflessione abbastanza articolata sul tema della vendetta (spesso “centrale” nel cinema dei due registi) trattato questa volta però con una prospettiva più distesa e a tratti surreale, davvero molto originale pur nel rispetto “formale” dei canoni del “genere”, ma non per questo la loro mano si dimostra meno leggera e provocatoria, zeppa com’è di sulfuree venature e di gustose annotazioni (il caustico umorismo corrosivo caratteristico del loro cinema) che non incidono però minimamente sul clima di estrema violenza che permea in buona parte la vicenda. La vera e propria “novità” è comunque tutta concentrata sulla figura della ragazzina, letta qui non più come la classica figura “passiva” e sottomessa da asservire, ma bensì quasi come un’orgogliosa e caparbia “femminista ante-litteram” vendicativa e un po’ petulante ma già proiettata nel futuro, che anticipa il novecento che è alle porte e assume di conseguenza su di sé il ruolo (e il peso) di simbolico emblema della modernità incombente.

  • Anno: 2010
  • Durata: 110'
  • Genere: Western
  • Nazionalita: USA
  • Regia: Joel Coen, Ethan Coen

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