Freud 2.0 – Il destino di un pensiero che ha cambiato il mondo
Il 23 settembre 1939, esattamente 80 anni fa, moriva l’uomo che ha rivoluzionato il nostro modo di intendere la psiche: Sigmund Freud. Uno dei più grandi pensatori della modernità. Ma cosa resta oggi delle sue teorie e della disciplina che fondò, la Psicoanalisi?
Sono passati ottant’anni da quando Sigmund Freud ci lasciava ad Hampstead il 23 settembre 1939. Egli, fondatore della psicoanalisi, fu il primo a trovare un filo conduttore tra ciò che ci circonda e il nostro inconscio. Freud 2.0 – Il destino di un pensiero che ha cambiato ilmondo, narrato dalla pronipote Eshter Freud per la regia di ClaudioPoli, sarà presentato in anteprima lunedì 23 Settembre 2019 alla Fondazione Feltrinelli in viale Pasubio, 5 – Milano. Il documentario ripercorre la vita dello psicanalista grazie al contributo di filosofi e psicoanalisti come Massimo Recalcati, Gustavo Pietropolli Charmet, Michela Marzano, Massimo Cacciari, Denis Mukwege (premio Nobel per la Pace 2018), Marco Bellocchio, Mauro Berruto, Lea Melandri, Fethi Benslama, Élisabeth Roudinesco, Eric Kandel (premio Nobel per la medicina nel 2000), Stefano Bolognini, Fabio Vittorini, Tania Scodeggio, Marcella Marcone e Marie-Rose Moro.
Un documentario che racconta non solo la vita di Freud, il suo mondo, le sue teorie, ma fa rivivere i mali di un’epoca sconvolta dai nazionalismi e dalle guerre. Freud, infatti, venne perseguitato per le sue origini ebraiche da Hitler che lo costrinse a scappare a Londra privandolo della cittadinanza austriaca. È con la nascita della psicoanalisi che divenne famoso in tutto il mondo, annunciando per la prima volta l’esistenza dell’inconscio. Nessuno sa cosa sia, come sia fatto, però è come se ci guidasse durante la vita di tutti i giorni anche nelle azioni più comuni. È solo nei sogni, nei lapsus, negli atti mancati o nei motti di spirito che qualcosa emerge dai luoghi più reconditi della nostra mente, dunque dall’inconscio. Freud, per studiare questi processi, analizzava i suoi pazienti partendo dal racconto dei loro sogni, ad esempio quelli dei soldati che tendevano a rivivere i traumi della guerra (coazione a ripetere) o il caso di Sergej Costantinovič Pankëev noto come L’uomo dei lupi. In Al di là del principio di piacere del 1920 lo psicanalista introduce poi la “pulsione di morte” contrapponendola alla “pulsione di vita”, trattando le pulsioni quali processi inconsci che spingerebbero l’uomo a soddisfare i propri desideri autodistruggendolo. Il documentario che con materiale video e fotografico prova a rispondere a queste tematiche grazie all’intervento di numerosi filosofi, andrà in onda su laF (135 di Sky) sabato 28 Settembre alle ore 21:00.