“Piedone” torna a casa. Bud Spencer si riaffaccia nella sua Napoli, con una mostra speciale a lui dedicata, al via da Venerdì 13 Settembre nella Sala Dorica del Palazzo Reale. L’allestimento, quasi tutto multimendiale, ripercorre la vita dell’indimenticato e amatissimo attore, all’anagrafe Carlo Pedersoli, nato nel quartiere di Santa Lucia nel 1929 e scomparso nel 2016. A cominciare, naturalmente, dalla sua luminosa attività sportiva da giovane, soprattutto nel nuoto, quando nel 1950 fu il primo atleta italiano a scendere sotto il minuto nei 100 stile libero. L’inaugurazione ufficiale si è tenuta giovedì sera, col sindaco Luigi de Magistris assieme alla famiglia Pedersoli: la moglie Maria Amato, arrivata coi figli Giuseppe, Cristiana e Diamante. Tra i primi visitatori di domani, invece, è previsto l’arrivo del Presidente della Camera Roberto Fico, alle 11.30.
“Bud diceva sempre – spiega il curatore Umberto Croppi – di non sentirsi attore: è stato un campione sportivo, un pilota di aereo ed elicottero, ha fondato due aziende che producevano abbigliamento sportivo, è stato compositore di musica, parlava sei lingue oltre al napoletano, come amava ricordare“. Mille vite, raccontate anche da diversi documenti: come il libretto universitario della facoltà di Chimica, gli accappatoi da nuotatore, i copioni dei film, ma anche i caschi da pilota d’aereo.

Nel percorso sono ricostruiti i set dei film più noti: c’è il saloon di Trinità con un grande cartonato di Bud Spencer e Terence Hill che, a proposito, ha promesso di venire a visitare l’esposizione. Non manca l’ambientazione della scazzottata di Altrimenti ci arrabbiamo e le scene di Piedone proiettate sui panni stesi, mix tra i vicoli di Napoli e l’antica definizione partenopea di “imbroglio nel lenzuolo” per definire il cinema. “Mio padre era orgoglioso di essere italiano – racconta Giuseppe Pedersoli, il figlio – ma portava Napoli nel cuore e l’ha portata nel suo cinema. Amava Pino Daniele, la musica classica partenopea, il suo teatro. Da napoletano vero, diceva sempre che bisogna credere in se stessi ma non prendersi troppo sul serio“.
La mostra è a cura di Umberto Croppi, co-prodotta da Equa e Istituto Luce-Cinecittà con il supporto della Siae, in collaborazione anche con famiglia Pedersoli: Maria Amato, moglie di Bud e i figli Giuseppe, Cristiana e Diamante. Il progetto e l’allestimento sono invece a cura di “Art Media Studio” di Firenze. Sarà visitabile fino all’8 Dicembre. Orario ingressi 10-20, chiusa il mercoledì. Biglietto 10 euro, info 848 800 288.