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Interviews

Venezia 76: Effetto Domino. Conversazione con Roberta Da Soller (Sconfini)

Facendo coincidere le scelte d'attrice con l'impegno di attivista militante, Roberta Da Soller lascia un'altra volta il segno: dentro lo schermo, con la sua interpretazione in Effetto Domino, e fuori, attraverso l'iniziativa No Grandi Navi, portata alla ribalta nel palcoscenico più prestigioso, quello della Mostra del cinema di Venezia. Di seguito l'intervista all'attrice

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Nella precedente intervista avevamo parlato di come il tuo lavoro di attrice non fosse disgiunto da quello di attivista militante. La presentazione di Effetto Domino alla Mostra del cinema di Venezia ne è la conferma. In questo caso fai da portavoce all’iniziativa No grandi navi e sei tra le protagoniste di un film in cui si parla di modelli non sostenibili.

Io faccio parte del comitato No grandi navi di Venezia che da anni e per vari motivi lotta contro il passaggio di questi grandissimi “mostri”. A parte che parliamo di una cosa non sostenibile, perché bisogna ricordarsi che siamo in una laguna e non in mare e che esiste un problema di inquinamento e di pericolosità dal quale si capisce la non funzionalità di questo modello di sviluppo. Una grande nave è come una grande opera per cui accomuniamo la nostra lotta a quella contro la Tav. Si tratta di un utilizzo sbagliato del territorio e del nostro impegno per contrastarlo e spingere verso altri modelli di sviluppo. Con Effetto domino abbiamo deciso di prendere posizione perché, tutto sommato, ci troviamo in una posizione di privilegio e di visibilità ed è giusto utilizzare il proprio tale costanza per dare voce anche a queste cose. Siamo a Venezia, siamo tutti veneti e siamo tutti No grandi navi.

Effetto domino rispecchia i concetti appena espressi in quanto una delle questioni del film sono le conseguenze dovute alla trasformazione del territorio. In Piccola patria il paesaggio era quello rurale e contadino, mentre qui il paesaggio cambia. Ad essere protagonista è la grande finanza e l’idea di distruggere e ricostruire di uomini che si sostituiscono a Dio e decidono cosa fare, un po’ come succede in laguna a Venezia. Il film ti rispecchia.

Assolutamente. Secondo me il film fa vedere una cosa importante, e cioè il fatto che noi “oggettifichiamo” il nostro territorio, il nostro ambiente. Pensiamo ad esso come a qualcosa di separato da noi, come a un oggetto. In realtà ,siamo come le meduse sul mare, tutto quello che facciamo ricade sulle nostre vite perché la natura è viva, è organica. Non è che se sposti una cosa non ricade su di te. Tutto torna. È un po’ quello che sta succedendo nel mondo. Le risposte che diamo testimoniano la mancanza di consapevolezza del luogo in cui siamo immersi. L’ambiente è come il mare, è parte di noi e non qualcosa di distante o al di fuori del nostra vita. Effetto domino secondo me parla di questo e del rapporto con la cementificazione, di ciò che costruiamo in un territorio diventato cadavere.

Rispetto a Piccola patria, mi sembra che i vostri ruoli siano più pragmatici. A un certo punto la madre parla delle figlie come di ragazze che nel cantiere potrebbero fare il lavoro di sette uomini. Voglio dire che avete dei ruoli legati al lavoro e a una dimensione femminile molto più pratica. Le amiche di Piccola patria stavano ancora cercando la loro identità mentre qui l’hanno già trovata. C’è, sì, una continuità tra un film e l’altro, ma i ruoli offrivano delle novità.

Il ruolo della donna qui è un po’ subalterno a quello dell’uomo, nel senso che un’altra cosa che ci dice la crisi climatica è che il capitalismo bisogna sconfiggerlo partendo proprio dalle questioni ambientali. Tali problemi hanno a che fare anche con le questioni di genere, perché i più colpiti sono i poveri e le donne, o comunque tutte le classi subalterne a un sistema patriarcale. Questa struttura è molto presente in questo film perché come si può vedere i protagonisti sono tutti uomini mentre le donne svolgono ruoli minori, cercando in qualche modo di affiancarli per poter anche darsi valore. In realtà, porterebbero un valore diverso anche alla storia del film ma questo non succede.

  • Anno: 2019
  • Durata: 104'
  • Distribuzione: Parthénos
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Alessandro Rossetto
  • Data di uscita: 03-September-2019

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