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Passione – un’avventura musicale

“John Turturro, stavolta dietro la macchina da presa, fissa lo sguardo su una città da sempre ricca di contraddizioni: Napoli”.

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“L’idea è nata tre anni fa, quando Napoli era al centro dell’attenzione a causa della ‘monnezza’: abbiamo voluto darle un’altra immagine attraverso gli occhi di uno straniero, sulla scia del Carosello Napoletano”. Queste le parole di Carlo Macchitella di RaiCinema, che ha presentato il film Passione – un’avventura musicale assieme al regista italo-americano John Turturro, e al resto del cast.

Dopo i risultati straordinari riscontrati a Venezia (ben 15 minuti di applausi alla fine della proiezione), il film uscirà il 22 ottobre in cinquanta copie in tutt’Italia.
La pellicola si colloca tra il film musicale e il documentario, come ci tiene a specificare John Turturro, che si augura anche che “il pubblico resti sveglio”. Quello che gli spettatori si ritroveranno davanti agli occhi è un piccolo e ‘passionale’ tesoro che li condurrà all’interno di un viaggio straordinario all’interno delle tradizioni di una delle città più belle e controverse del mondo. E, per fare tutto ciò, ci si è serviti della canzone napoletana, spesso accantonata in Italia a causa del suo carattere popolare.

Lo sguardo di Turturro è quello di un turista innamorato di una città e, tuttavia, il suo modo di osservare di distingue nettamente dai cliché ai quali ci hanno a lungo abituati gli americani. La Napoli qui rappresentata non è la tipica ‘Mandolino – Pizza – Maccheroni’; ci ritroviamo ad osservare una realtà indubbiamente critica, che ha superato secoli di disgrazie tramite la fede, l’amore e (non poteva mancare) la musica. Lo stesso dialetto napoletano, come fa notare il regista , nel corso del film, risulta essere più musicale di quanto ci si possa aspettare.

L’occhio straniero, distaccato ma coinvolgente, attraversa la città e le sue musiche, dal “Canto delle lavandaie del Vomero” del 1200 a “Napul’è” di Pino Daniele. Rievoca storie lontane e miti vicini, alterna i caroselli canori alle voci di strada, la sceneggiata al videoclip. Immagini, spesso inedite, delle grandi voci del passato si sovrappongono a quelle degli interpreti moderni, capaci di proseguire una tradizione gloriosa, rinnovandola.

Ogni canzone diventa una piccola sceneggiatura, una cartolina sentimentale spedita dalla città in tutto il mondo.

Francesca Casella

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