“Youth – La giovinezza” è un film del 2015 scritto e diretto da Paolo Sorrentino. Tra gli interpreti principali del film figurano Michael Caine, Rachel Weisz, Harvey Keitel, Paul Dano e Jane Fonda ed è il secondo film di Sorrentino girato in lingua inglese dopo This Must Be the Place. Il film, dedicato al regista Francesco Rosi (1922–2015), è stato presentato in concorso al Festival di Cannes 2015. Con un budget di 12,3 milioni di dollari, il film è stato un discreto successo al botteghino incassando globalmente 23.194.784 $, di cui 5.995.008 in Italia. Youth – La giovinezza ha vinto tre European Film Awards (Miglior film a Paolo Sorrentino, Miglior regista a Paolo Sorrentino, Miglior attore a Michael Caine), due David Di Donatello (Miglior colonna sonora a David Lang, Migliore canzone originale a David Lang, interpretata da Sumi Jo) e tre Nastti d’Argento (Regista del miglior film a Paolo Sorrentino, Migliore fotografia a Luca Bigazzi, Migliore montaggio a Cristiano Travaglioli).
Sinossi
Primavera. Fred e Mick, due vecchi amici alle soglie degli ottant’anni, sono in vacanza insieme in un elegante albergo ai piedi delle Alpi. Fred, compositore e direttore d’orchestra, è ormai in pensione mentre Mick, regista, è ancora in attività. I due amici, consapevoli che il tempo a loro disposizione sta lentamente scadendo, decidono di affrontare il futuro insieme e guardano con curiosità e tenerezza alla vita dei loro figli, dei giovani scrittori entusiasti di Mick e degli altri ospiti dell’albergo, tutta gente che sembra avere davanti a sé ancora l’intera esistenza. E mentre Mick si sforza di finire la sceneggiatura di quello che sarà il suo ultimo importante film, Fred non ha alcuna intenzione di rimettersi al lavoro, anche se qualcuno vuole a tutti i costi ascoltare nuovamente le sue composizioni e rivederlo di nuovo all’opera.
La recensione di Taxi Drivers (Francesca Vantaggiato)
Youth – La giovinezza, che dalle immagini del trailer faceva pensare a una sorta di sequel ideale de La Grande Bellezza, in realtà e per fortuna non ha niente a che vedere con il suddetto lavoro.
Sorrentino conferma ancora una volta lo stile elegante e poetico nel muovere la macchina da presa, che ruota ora attorno alla preda, sceglie poi angolazioni ricercate per incorniciare immagini straordinarie, immortala volti che anche solo guardando in camera raccontano storie. Youth – La giovinezza racconta di una giovinezza imprigionata in ricordi ormai dimenticati, di una giovinezza che ora si può solo godere di riflesso con gli occhi sempre ammaliati dai corpi statuari delle donne del centro. Mick è un regista “di donne” (viene in mente Fellini in più di una occasione) che sta invecchiando, Fred un compositore che si rifiuta di dirigere da quando la moglie non è più al suo fianco. Insieme parlano e si commentano nell’illusione di raccontarsi solo le cose belle, danno voce a dialoghi brillanti sulla contingenza e sull’impossibilità di afferrare la bellezza, nel ricordo e nel presente.
Lo sfarzo vacuo de La Grande Bellezza è svanito insieme alla giovinezza di Mick e Fred, e ciò che rimane in Youth – La giovinezza è un noioso centro di cura dove nulla accade più alla popolazione che lo abita, a cui non rimane che una verbosa considerazione esistenziale che evita scientemente di parlare dei fondamentali dell’esistenza stessa. Persone intrappolate in quell’unico personaggio ricordato dal grande pubblico tanto odioso a loro stesse, i protagonisti di Youth – La giovinezza sembrano corpi abbandonati dalla vita che si trascinano nell’apatia della loro quotidianità piatta.
Piazza San Marco allagata in una Venezia notturna che Fred raggiunge in sogno incrociando il corpo voluttuoso di Miss Universo che lo sfiora soltanto, la sequenza di Dano vestito da Hitler, il confronto di corpi-stadi dell’esistenza in piscina, Jane Fonda che si dimena in aereo, sono alcune tra le immagini eloquenti che vale la pena menzionare e che rendono vibrante ed esteticamente estatico un film che nella sua totalità non raggiunge i livelli de L’uomo in più o Le conseguenze dell’amore.
Si può raccontare l’orrore o il desiderio, Dano/Hitler dice quando ammette a se stesso di non poter accettare questo ruolo. Tutti gli abitanti di Youth – La giovinezza vivono in bilico tra orrore e desiderio, l’orrore del viale del tramonto o dello stallo e il desiderio di ritornare a vivere, ma solo ad alcuni Sorrentino regala una seconda giovinezza.