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Horror puppet (dvd)

distribuito a suo tempo in vhs dalla Multivision e riscoperto ora in dvd grazie a Mosaico Media, un piccolo cult sottovalutato atto a testimoniare ancora una volta, con tutti i suoi pregi e difetti, in che modo le produzioni mainstream tendano spesso ad attingere dal tanto bistrattato cinema bis.

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A causa di un guasto meccanico, due uomini e tre ragazze finiscono nel museo dell’ambiguo Slausen (Chuck Connors), le cui sculture in gesso nascondono al loro interno i corpi di vittime umane.

E c’è la Tanya Roberts poi entrata a far parte delle Charlie’s angels televisive tra le protagoniste di questo horror che, efficacemente scandito da una colonna sonora a firma del nostro Pino Donaggio, segna l’esordio di David Schmoeller, futuro regista del primo Puppet master e di altri titoli prodotti dal re dei b-movie Charles Band.

Come anche questo, del resto, che, pur nascendo di sicuro sulla scia di Non aprite quella porta (1974) di Tobe Hooper, arrivò comunque in anticipo rispetto alla febbre slasher anni Ottanta sviluppatasi dopo il grande successo ottenuto da Venerdì 13 (1980).

Tra omicidi, inquietanti manichini e l’aggiunta di poteri extrasensoriali quale fondamentale elemento al centro della vicenda, però, ad incuriosire è soprattutto il fatto che, sebbene siano presenti chiari rimandi a La maschera di cera, il soggetto del film risulti non poco simile a quello alla base del remake che Jaume Collet-Serra – sotto produzione della Dark Castle di Joel Silver e Robert Zemeckis – ha curato nel 2005 dell’ultra-classico interpretato nel 1933 da Lionel Atwill e vent’anni dopo da Vincent Price.

Quindi, distribuito a suo tempo in vhs dalla Multivision e riscoperto ora in dvd grazie a Mosaico Media, un piccolo cult sottovalutato atto a testimoniare ancora una volta, con tutti i suoi pregi e difetti, in che modo le produzioni mainstream tendano spesso ad attingere dal tanto bistrattato cinema bis.

Francesco Lomuscio

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