Sarà presentato alla Mostra del Cinema di Venezia il 3 Settembre, nella sezione Venezia Classici Documentari, Fulci for Fake di Simone Scafidi è il primo biopic su Lucio Fulci. Un film che indaga l’uomo e i suoi film attraverso materiali inediti. Lucio Fulci è un enigma. Il suo cinema, nonostante abbia conosciuto grandi momenti di successo (da Zanna Bianca a Zombi 2, vera hit al momento della sua uscita nelle sale statunitensi), ha iniziato a emergere in tutta la sua potenza solo dopo la morte del regista. I suoi film, paradossalmente, paiono diventare via via più sorprendenti nel tempo. Il mistero di Fulci è legato anche alla sua vita personale. Il regista ha parlato raramente di sé nelle interviste. Ma ha raccontato la sua esistenza nei suoi film, che sono un mosaico di tutto ciò che di travolgente e di tragico ha affrontato nel suo percorso umano. La cornice del film vede Nicola, un attore di successo, accettare di interpretare Lucio Fulci in un biopic dedicato al regista. L’attore inizia un viaggio alla scoperta di Fulci. Nicola si interrogherà a fondo sulla vera natura di un uomo che, già in vita, aveva riscritto la propria biografia. Una biografia in cui il mito, la creazione, la leggenda hanno ridefinito una vita esaltante quanto drammatica.
Partecipano al film: Nicola Nocella, Martina Troni, Antonella Fulci, Camilla Fulci, Sandro Bitetto, Fabio Frizzi, Paolo Malco, Davide Pulici.
Il regista Simone Scafidi ha affermato: “Ho scoperto il cinema di Lucio Fulci quando avevo quindici anni. A Tortona, dove vivevo, sembrava che lo conoscessi solo io. A distanza di tanti anni, dedicargli un film è come tornare alla nascita della mia passione per il cinema. Toccare i propri amori è sempre rischioso. Ho capito subito che dovevo inseguire l’uomo, sapendo che il mito avrebbe trionfato sulla realtà. Perché Fulci stesso ha abbellito la sua biografia attraverso l’invenzione. La sua vita è stata segnata dalla coesistenza di anime diverse, di film inconciliabili, di genio e di lotta per la sopravvivenza. Tutti elementi che li hanno resi capaci di resistere al tempo. Facendoli diventare più belli e, soprattutto, più inafferrabili“.