Con un ribaltamento prospettico tanto audace quanto foriero di inedite e divertenti possibilità di gioco, Cattivissimo me racconta la storia di un personaggio molto lontano dall’essere un modello di virtù. Gru (doppiato per la distribuzione italiana da Max Giusti) è un furfante orgoglioso di esserlo, è un ladro la cui massima aspirazione è di affermarsi come il cattivo più spietato del secolo, è il lato malvagio celato in ciascun essere umano portato all’ennesima potenza. Eppure, nonostante il suo aspetto poco raccomandabile e spigoloso, la casa dal gusto gotico e ombroso, il manipolo di devoti tirapiedi e le strampalate idee suggerite dallo scienziato pazzo Nefario, Gru è un cattivo dallo spirito romantico: intende passare alla storia per il furto della luna. Peccato che ogni suo sforzo, ogni suo strumento e tattica di gioco risultino sistematicamente arrangiati e obsoleti se paragonati allo stile frizzante del nuovo arrivato Vector. Ormai Gru, ladro old school dai deludenti risultati, sembra essere stato rimpiazzato da un concorrente più agguerrito, più giovane e più all’avanguardia di lui, uno squinternato ladro capace di rubare una piramide. Eppure Gru, criticato aspramente per i suoi fallimenti perfino da una madre tutt’altro che amorevole, è un cattivo dalla marachella facile per cui non possiamo non provare una tenera simpatia. Sempre affaccendato in piccoli e grandi gesti di quotidiana malvagità, Gru è l’ultima persona a cui penseremmo di affidare i nostri bambini. Quando per caso le tre piccole orfanelle Margo, Edith e Agnes incrociano la sua strada, qualcosa si muove nel suo gelido cuore. Intenzionato a sfruttarle per i suoi loschi affari, contro ogni previsione Gru si imbatte nella sua sorprendente sensibilità, imparando a scoprire l’amore paterno risvegliato dalle audaci bambine.
Creato dalla Illumination Entertainment – casa di produzione nata da una costola della Universal Pictures – il progetto, basato su una storia dello spagnolo Sergio Pablos e sulla sceneggiatura di Cinco Paul e Ken Daurio, è stato condotto sotto la supervisione di Chris Meledandri (presidente della 20th Century Fox Animation), e diretto da Chris Renaud e Pierre Coffin.
L’assunto di fondo nella scelta di un anti-eroe come protagonista è di sprigionare e offrire libero sfogo alla dose di cattiveria repressa e annidata nella parte oscura di ognuno di noi e di creare, perciò, un’invisibile e segreta empatia con lo spettatore di tutte le età. Gru è lo scherzo andato oltre il limite del socialmente accettabile, è colui che non infrange propriamente la legge ma, semplicemente, sceglie una corsia diversa, un mondo parallelo dove a dominare non è di certo il bene. E alla fine, appare un uomo dal cuore grande e bisognoso, in fondo, d’amore e di redenzione.
Il tocco grafico con cui i personaggi sono stati realizzati esprime ed esplicita il carattere e le peculiarità di ciascuno di loro. Gru è un tipo oscuro e rigido ma dalle spalle larghe, simbolo di protezione, la stessa che darà alle tre orfanelle; il dottor Nefario è un vecchio grinzoso di cui è difficile comprendere il confine tra genialità e rintronamento senile; i tirapiedi sono delle buffe e fedeli creature gialle disposte a qualsiasi tormento per il loro amato Gru; l’occhialuta Margo dallo sguardo sveglio e protettivo, la birichina Edith coperta dall’enorme cappello rosa e la dolce Agnes, dagli occhi grandi e genuini, incarnano rispettivamente la virtù della saggezza, della temerarietà e dell’amore spontaneo e incondizionato.
Cattivissimo me è un film d’animazione che non deluderà i più piccini e che regalerà agli adulti un’ora e mezza di brioso intrattenimento.