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Con Vampyres tornano le sexy succhiasangue di Ossessione carnale

Segnali dall’universo digitale. Rubrica a cura di Francesco Lomuscio

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Vampyres è il titolo con cui è internazionalmente conosciuto l’Ossessione carnale che, co-produzione tra Spagna e Regno Unito diretta nel 1974 dal cineasta catalano José Ramón Larraz, inscenò le sanguinarie gesta di due amanti lesbiche uccise da uno sconosciuto e tornate dalla tomba per occupare una vecchia casa tra i boschi inglesi in cui nutrirsi dell’emoglobina degli automobilisti di passaggio.

Ma, dedicato proprio a Larraz, che ci ha lasciati nel 2013, Vampyres è anche il titolo del remake che Victor Matellano – autore di Wax – ha curato nel 2015 di quella pellicola originariamente interpretata da Marianne Morris e Anulka Dziubinska, sostituite nella nuova versione da Marta Flich e Almudena León.

Le Flich e León che, senza perdere tempo, troviamo impegnate in un nudo e bollente amplesso al sangue già nell’apertura della neppure ora e venti di visione in questione, a proposito della quale Matellano rivela: “Il concetto è quello di una storia di streghe riservata ad un pubblico adulto. Il sangue e la carne si mescolano per comporre una sinfonia di morte. Sia Larraz sia io eravamo anche molto attratti dalla creazione di un contesto spoglio e spettrale dove calare questo racconto. Personalmente, mi sono lasciato suggestionare dai racconti di fantasmi, dal folklore che accompagna le storie di spettri. E quindi le location sono state scelte di conseguenza. La foresta descritta con tinte suggestivamente sinistre era una conseguenza necessaria del clima che volevamo evocare. Abbiamo scritto la sceneggiatura con la consapevolezza che il film dovesse avere certe differenze con il primo Vampyres e questo si evidenzia soprattutto nella parte finale”.

Ed è insistendo su precisi rimandi a Vampyr di Carl Theodor Dreyer e al Blood moon dello scrittore belga Thomas Owen che il regista ha messo in piedi il suo rifacimento, comprendente nel cast anche la Lone Feming vista, tra l’altro, ne La cavalcata dei resuscitati ciechi di Amando De Ossorio e L’incredibile viaggio nel continente perduto di Juan Piquer Simón e la Caroline Munro che i fan della celluoide horror e, in particolare, di genere conoscono molto bene grazie al capolavoro sottovalutato Maniac di William Lustig e al trash cult fantascientifico Scontri stellari oltre la terza dimensione di Luigi Cozzi.

Un rifacimento che, piuttosto fedele al capostipite, s’immerge in una grigia atmosfera generale per recuperarne quella che fu una struttura quasi da slasher movie, accentuata anche in questo caso dall’arrivo delle potenziali vittime, che si tratti di tre giovani turisti o del Ted alias Christian Stamm che finisce per far infatuare di sé proprio una delle due signore della notte.

Signore della notte che, come nel film originale, non manifestando neppure canini affilati si distaccano dalle analoghe figure cinematografiche anni Settanta proposte in lavori quali Vampyros lesbos e Un caldo corpo di femmina di Jesús Franco, svolgendo comunque il proprio dovere in un mix di erotismo e splatter non privo di sgozzamenti decisamente gore e, addirittura, di una doccia di liquido rosso in probabile memoria della terribile contessa Erzsébet Báthory.

Con il trailer nella sezione extra, lo rende disponibile in limited edition blu-ray italiana Koch Media, all’interno della sua collana Midnight Factory.

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