Film da Vedere

La nona porta di Roman Polanski, con Johnny Depp

Roman Polanski è sempre un cineasta di grande talento: affiancato da un direttore della fotografia come Darius Kondji, straordinario nel dare le luci, offre momenti di cinema emozionanti e crea atmosfere largamente superiori alla media del genere per lo schermo. Johnny Depp è particolarmente ispirato

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La nona porta, un film del 1999 diretto da Roman Polanski, tratto dal romanzo Il club Dumas dello scrittore spagnolo Arturo Pérez-Reverte. Con un budget di 38 milioni di dollari, il film ha incassato 58 milioni di dollari nel mondo. Alcune scene sono state girate presso il castello di Puivert, nel sud della Francia. Il film si è aggiudicato un European Film Awards come Miglior europeo in un film non europeo (Roman Polanski). Con Johnny Depp, Lena Olin, Emmanuelle Seigner, Frank Langella, James Russo, Barbara Jefford.

Sinossi
Dean Corso, cercatore di libri antichi per collezionisti, viene ingaggiato dal famoso bibliofilo Boris Balkan. La sua missione è quella di trovare gli ultimi tre esemplari di un leggendario manuale di invocazione satanica e scoprire quale è quello vero. Dean accetta la sfida protetto da una creatura angelica.

Roman Polanski si cimenta, con classe, nell’horror demoniaco intessendo una storia affascinante e misteriosa che senza ricorrere a invasivi effetti speciali non concede cali di attenzione allo spettatore. È l’atmosfera cupa ed inquietante che si respira a fare la differenza. Johnny Depp, ineguagliabile in questo tipo di ruoli, è perfettamente intriso nella vicenda: un libro maledetto lo condurrà su di una strada senza ritorno che non avrebbe mai immaginato di percorrere; il suo pragmatico scetticismo si sfalderà inesorabilmente fino alla resa finale.

La nona porta è un viaggio filmico silenzioso e riflessivo alla ricerca del Male e di un senso a tutto ciò che esso rappresenta attraverso gli occhi di un cinico ricercatore di Manhattan che si ritrova immischiato in qualcosa più grande di lui. Un film profondamente legato al suo regista, perché parla di ciò che gli ha portato via la sua stessa famiglia. Non è certo un film per tutti, è introspettivo, fortemente visionario, eccessivo.

É un “cattivo film”, nel senso che è scorrettissimo, cinico e ha un protagonista veramente infido. Ma del resto un film di Polanski sul satanismo non poteva essere divertente, hollywoodiano, spettacolare o avvincente (non che l’emozione e la suspance manchino, Polanski è un professionista e qui da il meglio di sé).

Un film intrigante (l’intreccio), misterioso (il tema diabolico), iconicamente favoloso (fotografia straordinaria). La regia asciutta esalta la bravura degli attori, regalando due appassionanti ore di tensione velatamente horror. Più che un horror potrebbe essere un valido noir colorato con tinte orrorifiche. Un noir intenso e ambiguo, profondo e scorretto.

Un grande film. Johnny Depp è bravo e particolarmente ispirato. Il resto del cast, affascinante e cinico quanto ottimo, suggerisce un senso di inquietitudine, amarezza ed un completo annullamento della speranza. Un film veramente “cattivo”.

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