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Addio a Ugo Gregoretti, regista, autore televisivo, attore e giornalista

Regista, autore televisivo, attore, giornalista e drammaturgo, Ugo Gregoretti è morto oggi nella sua casa di Roma all’età di 88 anni. Ha dedicato tutta la sua vita al racconto per parole e per immagini per il grande schermo (Ro.Go.Pa.G., Omicron) o per il piccolo (gli sceneggiati Romanzo popolare italiano e Circolo Pickwick, la miniserie Le tigri di Mompracem, Dentro Roma)

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È morto oggi nella sua casa di Roma Ugo Gregoretti, regista e attore. Era nato il 28 settembre 1930 a Roma.

Dopo aver esordito sul piccolo schermo con il documentario La Sicilia del Gattopardo (1960), con cui vinse il Prix Italia, si affermò quale arguto e ironico osservatore di costume con i suoi successivi lavori televisivi (da Controfagotto, 1961, a Il Circolo Pickwick, 1968, dalle serie parodistiche Romanzo popolare italiano, 1975, e Uova fatali, 1977, all’omaggio a Zavattiniscrittore, 1982, dall’inchiesta Sottotraccia, 1991, dedicata all’Italia “minore” e seminascosta, a Lezioni di design, trasmissione che presentava oggetti notevoli di design ed i relativi autori e che fu insignita nel 2001 del Premio Compasso d’oro), mentre tra le sue opere cinematografiche si segnalano I nuovi angeli (1962), film-inchiesta sui giovani, l’apologo fantascientifico Omicron (1963), i due documentari Apollon, una fabbrica occupata (1969) e Contratto (1971) e l’autobiografico Maggio musicale (1990). Partecipò, inoltre, ai due celebri film collettivi, Ro.Go.Pa.G. (episodio Il pollo ruspante), co-diretto da Rossellini, Godard, Pasolini e Gregoretti, e Le più belle truffe del mondo (episodio La Feuille du Route), co-diretto da Claude Chabrol, Jean-Luc Godard, Ugo Gregoretti, Hiromichi Horikawa e Roman Polański.

Dal 1980 al 1989 ha diretto la Rassegna Benevento Città-Spettacolo, e dal 1985 al 1989 il Teatro Stabile di Torino. Si è misurato anche come regista lirico, mettendo in scena tra l’altro una memorabile edizione de L’italiana in Algeri (1976), mentre nel 1998 ha messo in scena Purgatorio 98, una versione rivisitata del Purgatorio di Dante, contenente elementi di contaminazione come l’uso del dialetto napoletano.

Nel 2006 ha pubblicato la sua autobiografia Finale aperto, riedita nel 2012 con il titolo La storia sono io (con finale aperto). Nel 2009 ha ricevuto il Premio giornalistico televisivo Ilaria Alpi, quale “giornalista, autore teatrale e televisivo, regista, attore, sempre uomo d’alto impegno intellettuale e civile”, e nel 2010 il Nastro d’argento alla carriera, mentre nel 2016 viene insignito del titolo di socio onorario del Rotary Club di Benevento. Nel 1970 aderì all’allora Partito Comunista Italiano, rimanendo comunque legato all’area politica della Sinistra italiana anche negli anni successivi al suo scioglimento. Il 5 luglio 2019 muore nella sua casa a Roma.

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