“È un film grosso, è un po’ simile ad Apocalypse Now“, “ho bisogno di finanziatori, di attori, ed è difficile perché non esiste una fine. Ho delle idee, vedremo se riusciremo a svilupparle“. Così Francis Ford Coppola ha risposto a una domanda su Megalopolis, il suo progetto cinematografico in cantiere ormai da decenni, nell’incontro stampa a Bologna sull’anteprima europea del suo ‘Final Cut’ di Apocalypse Now a Piazza Maggiore.
“Gli attori vogliono il successo e ovviamente il fatto di non sapere quale sarà la fine non li rassicura“. È una “questione” di “rischio”, ha aggiunto, “è un viaggio di cui non conosci esattamente il risultato, ti basi sull’istinto, e non ti viene spiegato che cosa ci sarà. Però alla fine attraverso l’avventura si verrà ripagati“, un po’ come i pionieri di nuove terre. “La vita è una – ha aggiunto il regista – e io cerco tutte le avventure possibili senza necessariamente sapere se ci sarà un ‘happy ending’, anche se la speranza è che alla fine l”happy ending’ arrivi“.
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