Le tappe di un amore. Tutte. Eva + Candela, della regista colombiana Ruth Caudeli, in anteprima italiana al Festival MIX Milano, è un riuscito tentativo di mappare l’evoluzione di un amore tra due donne a partire dal sesso: “Il sesso cambia in una relazione mentre la relazione cambia”, aggiunge la stessa regista commentando la pellicola in un’intervista.
Candela (Alejandra Lara, volto della serie tv Narcos) è una regista che incontra Eva (Silva Varón) a un provino. Subito rimane attratta dalla sua dolcezza e femminilità: “Come ti chiami?”. Da quel momento il passo sarà breve per un lasciarsi andare ed innamorarsi. Di un amore che tocca tutti i momenti di una relazione: la passione e la voglia di stare insieme, il sesso come reciproca scoperta di corpi e di intimità, il desiderio di stabilità, di una casa comune, di costruire una famiglia, i differenti io di ciascuno che emergono e che sentono stretto il legame a due, la fine.
Questi momenti Caudeli ce li mostra attraverso flashback che si interscambiano con il presente, dentro un puzzle già assorbito e vissuto da entrambe le protagoniste, insieme al loro amore, rotto nell’equilibrio quando Eva comincia a decollare come attrice (mentre Candela rimane nel suo piccolo mondo da regista): Eva viaggia, diventa famosa e Candela pensa al desiderio di avere un figlio insieme. Si butta nella docenza universitaria, costringendo Eva a subire il ruolo di madre. Eva lo porta addosso solo parzialmente, ricominciando a dedicarsi alla propria carriera di attrice dopo la gravidanza e lo svezzamento. Candela ne risente, insieme alla distanza geografica che le separa, entrambe attratte dall’altro da loro ma unite da un amore autentico e reciproco.
Il film esprime tutte le sue potenzialità visive nelle scene di sesso girate con una sensualità e un’energia tutte femminili, lontano da una macchina da presa voyeuristica, fine a se stessa. Un sesso di cui riusciamo a cogliere le differenti sfumature in un dialogo di corpi ed emozioni, attraverso il quale l’amore emerge in tutte le sue metamorfosi e vibrazioni, in tutte le sue tappe di evoluzione-trasformazione.
“Ho lavorato per registi maschi ed è così diverso, specialmente le scene di sesso“, ha dichiarato alla stampa Silvia Varón. Ruth Caudeli ha dedicato del tempo a costruire una vera relazione tra Lara e Varón (8 mesi), lasciandole libere di interpretare la sessualità, assecondando la temporalità della sua sceneggiatura. Il set per le scene di sesso è stato blindato ad ‘estranei’, a parte una troupe totalmente femminile, una assistente alla regia e la stessa regista. Caudeli ha utilizzato una piccola fotocamera a mano mentre il direttore della fotografia maschile guardava l’azione su un monitor in un’altra stanza. Questo per rimuovere il più possibile gli ‘orpelli tecnico-materiali’ del cinema e lasciare che le attrici recitassero ‘realmente’. L’unico elemento che va contro il naturalismo a cui Eva + Candela tende per principio è l’aura di atteggiamento di alcuni inserti che condensano il rapporto delle protagoniste: al di là del sesso, la loro mimica appare a volte troppo forzata, esposta eccessivamente e in modo compiacente.