Nell’ambito della rassegna “Western di montagna” del Trento Film Festival 2025 . È una selezione di film che rileggono il mito della frontiera attraverso ambientazioni alpine o paesaggi montani, decostruendo l’epica western in chiave intimista, politica o antropologica . I compari di Robert Altman si impone come uno dei capitoli più radicali e affascinanti del genere. Un’opera che sovverte i codici classici, trasforma la geografia in linguaggio e restituisce al western una dimensione crepuscolare e profondamente umana.
I compari (McCabe & Mrs. Miller), un film del 1971 diretto da Robert Altman, con Julie Christie, Shelley Duvall, Warren Beatty, William Devane, Keith Carradine. Julie Christie ricevette la nomination all’Oscar nel 1972 per la miglior attrice protagonista. Nel 2010 è stato scelto per essere conservato nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. Con la fotografia di Vilmos Zsigmond e le musiche di Leonard Cohen, I compari è un anti-western con cui il regista iniziò la sua opera di riscrittura e sovvertimento dei generi tradizionali del cinema americano.

McCabe & Mrs. Miller: la sinossi ufficiale
“La Chiesa Presbiteriana è una piccola città mineraria nel nord-ovest del Pacifico di fine secolo e un luogo perfetto dove il giocatore d’azzardo John Q. McCabe e la signora del bordello Constance Miller possono fare affari. L’abbagliante e originale McCabe & Mrs. Miller di Robert Altman, interpretato da Warren Beatty e Julie Christie, svetta la mitologia del Vecchio West sulle sue orecchie. Girato nelle splendide location selvagge di Vancouver, questo film del 1971 cattura l’essenza di un tempo lontano, insieme alla sensibilità moderna e tagliente che Altman ha portato nei suoi altri capolavori degli anni ’70 M*A*S*H e Nashville. Il risultato affascinante, ha scritto la critica Pauline Kael, è ‘un classico moderno‘”. [sinossi ufficiale]

“L’anti-western”: Altman e la riscrittura del mito americano
Negli anni Settanta Robert Altman è stato uno dei più grandi registi del mondo e I compari uno dei suoi film più belli. Un anti-western con cui il regista iniziò la sua opera di riscrittura e sovvertimento dei generi tradizionali del cinema americano. Il film è una parabola sulla violenza del capitalismo e sulla non accettazione dell’elemento estraneo che può portare scompiglio in una comunità della Frontiera. Inoltre, è anche un’insolita storia d’amore fra reietti che immerge in una luce cupa e invernale le vestigia dell’American Dream.
Inoltre, l’opera si sviluppa all’insegna di un pessimismo desolato ma lucido, può contare su una fattura eccellente nella raffinata fotografia di Vilmos Zsigmond che predilige la luce naturale e cita la pittura di Andrew Wyeth. A ciò si aggiungono le malinconiche ballate di Leonard Cohen che accompagnano alcune scene del film con esiti decisamente suggestivi. Ottima coppia di protagonisti con un Warren Beatty barbuto che gigioneggia con consumato talento e una Julie Christie che si meritò una nomination all’Oscar nel ruolo della cinica prostituta Mrs. Miller. Fra i caratteristi si rivedono Michael Murphy, Rene Auberjonois e Keith Carradine. Infine, straordinario il lungo finale con il duello fra i viali completamente innevati della cittadina, uno dei primi esempi di virtuosismo espressivo nell’opera del regista. In definitiva, il film rimane di grande rilievo con personaggi tutti efficacemente caratterizzati e un ritmo infallibile.
