La Fantastica Signora Maisel : la recensione della seconda stagione
Tra le opere più interessanti della piattaforma Amazon c’è il gioiellino La fantastica Signora Maisel la cui seconda stagione non solo mantiene le promesse fatte nella 1, ma si evolve trasportando lo spettatore in un’atmosfera che oltre ad approfondire l’ambiente dell’America ‘bene’ degli anni 50, coinvolge una crisi esistenziale in tutta la famiglia.
Iniziata esattamente dal punto in cui si era conclusa la 1 stagione, nella seconda vediamo Midge e tutta la sua famiglia alle prese con la partenza improvvisa di Rose che, stanca di non sentirsi apprezzata da figlia e marito, cerca se stessa a Parigi. Lasciata quindi New York, la bella ed intelligente penna della Shermann-Palladino, ci conduce nella meravigliosa Parigi, nella moda e nell’ambiente che già allora era notevolmente avanti rispetto al resto del mondo. Mentre Miriam cerca di capire fin dove può spingersi senza suo marito che ormai sembra non poter più tornare da lei per una questione di ‘orgoglio comico’, Rose e Abe decidono di stare insieme a Parigi dove ritroveranno la passione che li ha sempre uniti e che però sapranno avere anche di ritorno a casa.
Gettate le basi per la stagione con la traversata oceanica, la storia riprende con Miriam alle prese con la sua carriera da comica ormai affermata, accompagnata dalla sua spalla Susie, lo spettacolo della Signora Maisel può spingersi oltre, addirittura tentare grandi pubblici e spettacoli perché l’ironia e la sincerità con cui Midge esprime ogni sua parola è la carta vincente con cui conquista.
Se la vita professionale trova un crescendo, quella sentimentale, lasciato da parte Joel, trova un interesse nel buffo Benjamin, chirurgo di Manhattan, incontrato durante le vacanze Catskill, luogo centrale della narrazione di questa seconda stagione in cui non solo Miriam capisce che può finalmente andare oltre il suo – ormai- ex ma può parlare liberamente del suo lavoro da comica una volta che viene scoperta.
Vincitrice ai SAG Awards ed agli Emmy come Miglior Comedy, La Fantastica Signora Maisel, di cui è in fase di produzione la terza stagione, è la Gilmore Girls degli anni 50, un tripudio di colori, di personaggi eccentrici, bizzarri e geniali a cui solo la penna di Amy Shermann-Palladino poteva dare volto e nome senza cadere nel ridicolo ma anzi, facendo assaporare ogni puntata come una ventata di freschezza di cui la televisione ha sempre bisogno.
di Simona Grisolia