Ave, Cesare!, l’omaggio dei fratelli Coen all’età d’oro di Hollywood
Nostalgico, disincantato, esilarante e parodistico: Ave, Cesare! dei fratelli Coen è un appassionato divertissement dall’ironia tagliente e tecnicamente perfetto. Una dichiarazione d’amore per il cinema e, in particolare, per la Hollywood dell'età dell'oro. Con Josh Brolin, George Clooney, Frances McDormand e Scarlett Johansson
Ave, Cesare! (Hail, Caesar!), un film del 2016 scritto, montato, co-prodotto e diretto da Joel ed Ethan Coen. Il film, interpretato da Josh Brolin, George Clooney, Alden Ehrenreich, Ralph Fiennes, Jonah Hill, Scarlett Johansson, Frances McDormand, Tilda Swinton e Channing Tatum, racconta la storia di Eddie Mannix, un “fixer” nella Hollywood degli anni cinquanta, che cerca di scoprire cosa è accaduto a un attore scomparso nel bel mezzo delle riprese. Ave, Cesare! è collegato a un altro film dei Coen, Barton Fink – È successo a Hollywood, che è ambientato però nel 1941. La casa di produzione al centro di entrambi i film è, infatti, la Capitol Pictures. All’inizio di Ave, Cesare!è anche citato Wallace Beery, attore realmente esistito che avrebbe dovuto interpretare, nella finzione scenica, il film sul wrestling che Barton Fink viene chiamato a scrivere. Con la direzione della fotografia di Roger Deakins, le scenografie di Jess Gonchor, i costumi di Mary Zophres e le musiche composte da Cartel Burwell, Ave, Cesare! è un omaggio all’età d’oro di Hollywood e ne celebra la fabbrica di sogni mentre allo stesso tempo tenta di rivelare alcuni dei meccanismi tutt’altro che lusinghieri che si celano dietro le quinte.
Sinossi Nella Hollywood degli anni Cinquanta, Eddie Mannix (Josh Brolin) lavora per conto della Capitol Pictures. Il suo compito è quello di assicurarsi che tutto fili liscio e che i suoi attori non finiscano al centro di scandali mediatici. Una delle sue più faticose giornate si complica quando Baird Whitlock (George Clooney), attore di punta di un sandalone in produzione, viene sequestrato da un gruppo di rapitori che chiedono un ingente riscatto.
I fratelli Coen realizzano un’impresa filmica ammirevole, siglando l’ennesimo eccellente prodotto; la dimensione estetica vintage nella quale prende vita la storia favorisce un gioco di generi davvero singolare: spostandoci da un set all’altro possiamo immergerci in patinate commedie sentimentali, western acrobatici e kolossal di ridondante fastosità. Dal punto di vista tecnico Ave, Cesare! è inattaccabile. Essendo girato come un film “classico” vengono enfatizzati gli aspetti tradizionali del cinema hollywoodiano: l’uso moderato dei movimenti di macchina, l’esaltazione delle fisionomie degli attori e delle scenografie. Sorprendente è la fotografia di Roger Deakins, vivace e luminosa, che esalta le gamme cromatiche in stile Technicolor dipingendo le scene con un’atmosfera di grande preziosità. Le tematiche affrontate dai Coen, esplicitamente o implicitamente, nella magnifica sceneggiatura ,sono di grande respiro: la religiosità e la concezione cattolica (la prima inquadratura del film è un crocifisso, una delle ultime scene è ambientata sul Calvario) manifestate da Mannix, lo spettro del comunismo che tenta di agire dietro le quinte, la complessità di un ruolo/mestiere che implica una posizione da risolutore (quella in cui si trova il protagonista), la comunicazione e i rapporti inter-personali (quindi la collaborazione tra regista e interprete), il confine tra finzione e vita reale e, non per ultima, la dimensione meta-cinematografica che avvolge i personaggi e le loro storie, felice e acuta nella sua auto-ironia. L’immenso studio della Capitol Pictures rappresenta la fabbrica dei sogni per la gente comune, che riflette però al suo interno lo squallore della stupidità umana (i caratteri improponibili delle celebrities e l’appetito dei finanziatori Newyorkesi): il fixer Eddie deve fungere da intermediario tra il mondo incantevole dell’apparenza e le patetiche vicende che infestano la realizzazione di un film. La scelta degli autori di tuffarsi nel passato è funzionale ad osservare con maggiore oggettività le dinamiche del cinema odierno: sullo sfondo delle vicende elaborate dai Coen si intravede l’attualità (i divi di oggi sono ambigui come quelli del passato, i produttori altrettanto ingordi e selettivi). Rientrando, seppur con numerose sfumature ed eccezioni (i due cineasti non sopportano l’etichettatura e la classificazione dei loro film), nel macro-genere della commedia, Ave, Cesare!offre un umorismo completo e irresistibile: si pensi a scene madri come quella del regista Laurence Lorenz in balia dei disastrosi esiti recitativi del giovane interprete western Hobie Doyle, lo spaesato Baird Whitlock introdotto alle teorie marxiste, Mannix che – più onesto di tutti – si reca ogni giorno al confessionale. Eppure l’ironia dei Coen non esita a mostrarsi malinconica ed esistenziale; amara e pietosa la scena in cui il “gruppo di studio” degli impacciati comunisti incontra un sommergibile sovietico, simbolica nonché magistrale quella in cui Whitlock recita intensamente ai piedi di Cristo in croce dimenticandosi l’ultima battuta del copione.
Anno: 2016
Durata: 106'
Genere: Commedia
Nazionalita: USA
Regia: Ethan Coen, Joel Coen
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