I premi delle sezioni parallele
Quinzaine des Réalisateurs e Semaine de la Critique
Come era fortemente prevedibile – rumors, battage, file interminabili – il premio più ambito della Quinzaine des réalisateurs di Cannes 2019, l’Europa Cinemas Label, è stato vinto dal film Alice et le maire diretto da Nicolas Parisier, una commedia politica alla francese, con l’amatissimo Fabrice Luchini nel ruolo del sindaco di Lione, alle prese con una giovane filosofa, Alice Heimann (Anaïs Demoustier), da lui stesso assunta per elaborare idee innovative per la città. Film ironico e intelligente, che critica la distanza spesso siderale fra la teoria e la pratica nella politica e nelle amministrazioni pubbliche. La Giuria ha dato le seguenti motivazioni per l’assegnazione del Premio: “Un film molto ben fatto e splendidamente scritto, chiaro, conciso e intellettualmente stimolante senza essere per nulla pretenzioso […], uno sguardo puntuale e molto rilevante della direzione intrapresa dalla politica europea […] ,eppure mai arido o didattico”.
Sempre alla Quinzaine, il premio per il miglior film in lingua francese, il premio SACD, è stato assegnato al film francofono Une fille facile (Easy Girl) della regista francese di origini polacche Rebecca Zlotowski. “Volevamo premiare, attraverso il film, il personaggio di Zahia Dehar – ha spiegato Dominique Sampiero – una figura di escort che ha portato la storia verso un moderno racconto morale, quello di una giovane che incarna con il suo personaggio ‘l’insostenibile leggerezza della donna’, con una strana innocenza sulla superficie della sua pelle, che le permette di sfuggire alle umiliazioni della dominazione maschile, e alla fine lasciandoci con una sensazione di infinita tenerezza“.
Ultimo premio della Quinzaine, quello assegnato al miglior cortometraggio, il premio Illy: la Giuria, presieduta da Yann Gonzalez, ha scelto l’opera Stay Awake, Be Ready del giovane regista vietnamita Pham Thien An, che racconta di una misteriosa conversazione notturna fra tre giovani all’angolo di una strada, mentre un pilota è vittima di un incidente stradale. Quest’anno non è stato consegnato l’Art Cinema Award (Premio CICAE) diminuendo così il numero complessivo dei premi assegnati dalla prestigiosa sezione parallela del Festival di Cannes.
Per quanto riguarda la Semaine de la Critique, il primo premio – il Nespresso Grand Prize – è stato assegnato all’originale film di animazione: I Lost My Body di Jeremy Clapin, illustratore francese al suo primo lungometraggio, la toccante e malinconica storia di una mano mozzata e del corpo da cui proviene, metafora dell’infanzia e di tutto ciò che si è perduto nel corso della vita. Fra i giurati che hanno votato questa pellicola, il regista italiano-americano Jonas Carpignano, che nel 2017 vinse il primo premio della Quinzaine con A Ciambra.
Sempre all’interno della Semaine, il premio per la miglior sceneggiatura è andato a Nuestras Madres del regista guatemalteco Cesar Diaz, che si è aggiudicato anche l’ambito premio per la Camera d’oro, come migliore opera prima originale al 72° Festival di Cannes. Il film rievoca, a partire dalla storia di una madre e di un figlio, la tragica guerra civile che per vent’anni ha sconvolto il Guatemala, con la scoperta successiva di migliaia di corpi dei desaparecidos.
Gli ultimi due premi della Semaine de la Critique sono stati assegnati, il Gan Foundation Award, al film di fantascienza Vivarium dell’irlandese Lorcan Finnegan – riflessione futuristica sui ruoli e sugli obblighi sociali – e il premio al Miglior attore a Ingvar Sigurðsson, per il film A White, White Day del regista Hlynur Pálmason, una storia islandese, che vede come protagonisti un vedovo e la sua nipotina, che lo aiuterà ad uscire dalla solitudine.