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‘Macchine Mortali’ su Netflix lo sci-fi apocalittico prodotto da Peter Jackson

Tratto da un romanzo di Philip Reeve e, soprattutto, prodotto e sceneggiato da Peter Jackson e diretto da Christian Rivers, un pupillo del regista neozelandese, Macchine Mortali raggiunge una resa finale superiore ad altri lavori dal tenore simile, garantendo un paio d'ore di ottima evasione al pubblico

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Tratto da un romanzo di Philip Reeve e, soprattutto, prodotto e sceneggiato da Peter Jackson e diretto da Christian Rivers (un pupillo del regista neozelandese), Macchine Mortali è tra i film più visti sulla piattaforma Netflix.

Macchine Mortali la trama

In un futuro post apocalittico le città sopravvissute al disastro si muovono su enormi congegni ruotanti che attraversano le lande desolate che ormai dominano il paesaggio del nostro pianeta. La città di Londra, regolata su una rigida divisione in caste, si sposta continuamente alla ricerca di nuove risorse che ne consentano la sopravvivenza. Tom Natsworthy, giovane aspirante storico, vive nella venerazione di Thaddeus Valentine, archeologo e capo della corporazione degli storici. Proprio per salvare quest’ultimo da un tentativo di omicidio da parte di una misteriosa ragazza, Tom si trova proiettato nel mondo esterno insieme alla ignota attentatrice, Hester Shaw; l’espulsione, però, è provocata volontariamente e inspiegabilmente dall’uomo da lui tanto stimato. Per il giovane è l’inizio di un viaggio avventuroso in un mondo esterno  totalmente sconosciuto, che porterà allo sgretolarsi delle sue certezze e a una nuova visione del mondo.

Storia avvincente raccontata con ritmo

La pellicola sembrerebbe un classico prodotto appartenente al filone young adult. In realtà, il film si pone a un livello superiore rispetto alla media dei film di questo genere. Merito soprattutto di una storia avvincente basata su uno scenario molto affascinante (l’idea di enormi città collocate su macchinari semoventi è assolutamente geniale, anche se viene il sospetto che Reeve abbia avuto modo di leggere La Fortaleza Móvil, fumetto argentino che qui da noi vide una pubblicazione a puntate col titolo La Fortezza) e raccontata con il giusto ritmo.

Macchine Mortali

La mano di Jackson,  maestro acclamato del cinema fantastico e di avventura, é ben visibile.  La vicenda scorre con il giusto brio, riuscendo a mantenere sempre alta l’attenzione dello spettatore e sfruttando al meglio la buona base fornita dal già citato romanzo.

Siamo nell’ambito del cinema di intrattenimento, non  ci sono ambizioni autoriali o riflessioni sociali (il concetto di una società rigidamente divisa in caste e come tale ingiusta e il conseguente sovvertimento per mano di un ribelle che rompe la struttura tradizionale del sistema è un’idea fin troppo sfruttata, soprattutto in ambito fantascientifico, per potere avanzare pretese di originalità), tuttavia sarebbe ingiusto non riconoscere a questa produzione una resa finale superiore ad altri lavori dal tenore simile, laddove garantisce un paio d’ore di ottima evasione al pubblico.

Nel cast spicca Hugo Weaving nei panni dell’ambiguo Thaddeus, ma i ruoli dei protagonisti sono affidati a due giovani attori. E se Robert Sheehan  delude un po’ a causa di un’aria trasognata che lo rende in certi frangenti un po’ ridicolo, bisogna dare invece merito all’islandese Hera Hilmar di aver reso una prova convincente nel dar vita al personaggio di Hester.

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  • Anno: 2018
  • Durata: 128'
  • Distribuzione: Universal Pictures
  • Genere: Fantascienza
  • Nazionalita: Nuova Zelanda, USA,
  • Regia: Christian Rivers

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