Dopo aver esordito nel 2015 con il suo primo lungometraggio, Les deux amis, Louis Garrel, figlio del celebre Philippe Garrel (Le cœur fantôme, Les amants réguliers), e indimenticabile interprete nel capolavoro di Bernardo Bertolucci The Dreamers – I sognatori (2002), dirige L’uomo fedele (presentato alla nona edizione del Rendez Vous, il Festival del nuovo cinema francese).
Nel film i mutevoli rapporti sentimentali ruotano intorno a tre personaggi. Abel (Louis Garrel), Marianne (Laetitia Casta) e la giovanissima Eve (Lily-Rose Depp).
L’uomo fedele un triangolo amoroso
É un triangolo amoroso dai complessi risvolti psicologici con Abel, innamorato di Marianne, la quale lo ha tradito e abbandonato per stare con il suo amico, Paul. Eve è la sorella di Paul, innamorata fin da bambina di Abel e decisa a conquistarlo dopo la morte del fratello.
La sceneggiatura, in cui vengono indagati i dubbi sui rapporti sentimentali tra gli individui, è scritta dallo stesso Garrel insieme a Jean-Claude Carrière, classe 1931, sceneggiatore di Luis Bunuel e di Milos Forman.
L’uomo fedele è fortemente influenzato dal cinema della Nouvelle Vague, in particolar modo da quello di Francois Truffaut. La presenza del figlio di Marianne, il bambino interpretato da Joseph Engel, richiama per certi versi il personaggio di Antoine Doinel nel capolavoro I quattrocento colpi.
Cast
Garrel interpreta un uomo ancorato al suo passato, perennemente in conflitto con se stesso e profondamente innamorato di una donna che lo ha abbandonato per il suo migliore amico.
Louis Garrel dirige un’opera gradevole, senza pretese, delineando in maniera efficace il personaggio da lui interpretato. Laetitia Casta riveste un ruolo complesso, quello di Marianne, una donna che la vita ha messo profondamente alla prova, ma capace di raggiungere il proprio traguardo.
Lily-Rose Depp ( nomination ai Premi César per la miglior attrice esordiente) è perfetta nel personaggio della classica lolita pronta a sedurre l’uomo dei suoi sogni.
Se nel primo film del regista, Les deux amix, si parlava di sentimenti e i protagonisti passavano il tempo a cercare di esprimere quello che provavano, qui succede il contrario. Non sappiamo cosa pensano i personaggi perché non parlano mai delle loro emozioni.
Attraverso la breve durata del lungometraggio (75 minuti), assistiamo a una serie di relazioni, cambiamenti, crescita ed evoluzione esistenziali che condurranno i protagonisti verso un sorprendente finale.
MUBI Ottobre 2021: tutta la programmazione!