Sully è un film del 2016 co-prodotto e diretto da Clint Eastwood, con protagonista Tom Hanks. Primo film ad essere girato interamente in formato IMAX, la pellicola narra l’ammaraggio del volo US Airways 1549 avvenuto il 15 gennaio 2009 nel fiume Hudson, basandosi sull’autobiografia Highest Duty: My Search for What Really Matters del pilota Chesley Sullenberger, scritta insieme all’autore e giornalista Jeffrey Zaslow. Ha ottenuto una candidatura a Premi Oscar e una candidatura a David di Donatello. In Italia al Box Office Sully ha incassato nelle prime 6 settimane di programmazione 6,9 milioni di euro e 2,2 milioni di euro nel primo weekend. Completano il cast principale Aaron Eckhart, Laura Linney, Anna Gunn, Autumn Reeser, Sam Huntington, Jane Gabberu, Ann Cusack, Molly Hagan e Patch Darragh.
Sinossi
America, 15 Gennaio 2009. Poco dopo il decollo, il volo Cactus 1549 viene colpito da un “birdstrike”, uno stormo di uccelli che causa l’avaria di entrambi i motori. Il comandante Chesley Sullenberger (Tom Hanks) e il co-pilota Jeff Skiles (Aaron Eckhart) hanno soltanto 208 secondi per decidere quale manovra effettuare. Consapevoli di non poter raggiungere nessuna base aerea vicina, scelgono di realizzare un ammaraggio di emergenza sul fiume Hudson. Riuscendo miracolosamente a salvare la vita di tutti i 155 passeggeri, l’opinione pubblica proclama il comandante eroe nazionale, ma le autorità indagano sulla questione, mettendone in discussione l’onorevole carriera.
La recensione di Taxi Drivers (Martina Calcabrini)
Clint Eastwood è sempre stato un regista poliedrico ed estroso, capace di passare facilmente dal dramma all’azione senza pause, intermezzi o ripensamenti. Autore di cuore più che di testa, Eastwood rincorre lungo tutte le sue pellicole storie toccanti, intense ed emotivamente voraci. Sully rientra perfettamente nell’itinerario che si è proposto – dopo Invictus, J. Edgar e American Sniper – palesandosi subito come il nuovo tassello di un puzzle destinato a rivelare le note positive di uno spaccato sociale sempre più deforme.
Ispirandosi a un fatto di cronaca realmente accaduto e alle pagine di Highest Duty: My Search for What Really Matters scritte da Chesley Sullenberger e Jeffrey Zaslow, Sully colpisce immediatamente lo spettatore come un pugno allo stomaco, mettendo in discussione non soltanto l’opinione pubblica ma il modo stesso in cui viene costruita e influenzata. I mass media, infatti, sono i fautori principali della cattiva informazione e della messa in scena di modelli umani effimeri e irreali. Molti sono enfatizzati, ingigantiti ed estremizzati in modo surreale; altri, invece, semplicemente plasmati ad uso e consumo del governo. Sully, al contrario, è un mito atipico, creato direttamente da coloro che hanno vissuto il miracolo sulla propria pelle e hanno avuto la fortuna di poterlo raccontare. Un eroe, insomma, capace di salvare 155 persone con un’azione avventata e rischiosa, sebbene l’unica possibile ad evitare un disastro nazionale.
Un istrionico Tom Hanks e un enfatico Aaron Eckhart riescono, così, a dare il giusto riconoscimento alla squadra – soccorritori, sommozzatori, guardia costiera e membri dell’equipaggio – per mostrare l’umanità e il patriottismo di un’intera nazione. Con una narrazione incastonata di flashback atti a rivelare le emozioni, le paure e le fragilità umane di uomini “comuni” diventati “grandi” grazie al proprio coraggio e alla propria determinazione, lo sceneggiatore Todd Komarnicki – conosciuto per Perfect Stranger – riesce a svelare gli uomini dietro i miti rendendoli leggenda.