Vi riproponiamo la recensione di Momenti di trascurabile felicità di Daniele Lucchetti. Il film è stato pubblicato recentemente su Raiplay. Vi basterà iscrivervi gratuitamente per vederlo.
Dal libro al film
La luce del frigorifero si spegne veramente quando lo chiudiamo? Lo yoga e l’Autan non sono in contraddizione? Perché il primo taxi della fila non è mai davvero il primo? A queste e ad altre questioni fondamentali cerca di dare una risposta Paolo (Pif), il protagonista di Momenti di trascurabile felicità, lungometraggio di Daniele Luchetti. La sceneggiatura, scritta insieme a Francesco Piccolo, è liberamente tratta da Momenti di trascurabile felicità e Momenti di trascurabile infelicità, scritti dallo stesso Piccolo, entrambi pubblicati per Einaudi.
La trama
Daniele Luchetti sceglie di ambientare Momenti di trascurabile felicità a Palermo, città d’origine dei due attori protagonisti: Pif e Thony. Filmando il capoluogo siciliano in modo personale e con uno sguardo originale. Conferendole un’immagine diversa da come l’abbiamo vista in alcuni film di mafia. Il protagonista è Paolo, al quale, dopo aver perso la vita in un banale incidente in scooter, viene concesso di ritornare brevemente sulla terra. Accompagnato da uno stravagante impiegato del paradiso, interpretato da un ottimo Renato Carpentieri, Paolo ha disposizione solo un’ora e trentadue minuti. Duranti questi cercherà di stare accanto alla sua famiglia in piccoli momenti di felicità.
La recensione
Durante la visione del film assistiamo a una serie di flashback: il primo incontro di Paolo con sua moglie Agata (Thony), la nascita dei due figli, la loro vita matrimoniale costellata da momenti felici. Ma soprattutto infelici. L’ottimo lavoro di montaggio compiuto da Claudio Di Mauro permette di vedere i vari frammenti di vita dei protagonisti. I loro sogni e ricordi di infanzia, riuscendo a non far perdere allo spettatore il filo della storia, a causa dei vari passaggi tra presente e passato.
Thony, qui era al suo secondo lungometraggio da protagonista (il suo esordio come attrice avvenne nel 2012 con Tutti i santi giorni di Paolo Virzì), conferma la sua indiscutibile bravura. La sua Agata è una donna autonoma, capace di fare scelte ponderate e con una forza straordinaria. Mentre Pif si mostra poco a suo agio nel ruolo: peccato perché poteva osare di più. Alcuni brani di repertorio: Voglio vivere così di Claudio Villa, Historia de un Amor di Guadalupe Pineda e L’un part l’autre rest di Charlotte Gainsbourg fanno da cornice alla storia d’amore dei due protagonisti. Il finale consolatorio e originale è accompagnato dalle note di Soli di Adriano Celentano.
Momenti di trascurabile felicità è un’opera che fa riflettere su quanto sia importante imparare dai nostri errori per essere persone migliori e su come si dia per scontato avere a disposizione abbastanza tempo per diventarlo.