A spasso con Daisy (Driving Miss Daisy), un film del 1989 diretto da Bruce Beresford con Morgan Freeman e Jessica Tandy, tratto dall’omonima opera teatrale di Alfred Uhry. Il film ha ottenuto nove candidature e vinto quattro Premi Oscar (Miglior Film, Miglio Attrice Protagonista, Miglior Sceneggiatura non originale, Miglior Trucco); un premio ai David di Donatello (Miglior attrice straniera a Jessica Tandy); tre Golden Globes (Miglior film commedia o musicale, Miglior attore in un film commedia o musicale a Morgan Freeman, Miglior attrice in un film commedia o musicale a Jessica Tandy); infine, Orso d’argento al Festival di Berlino a Morgan Freeman e Jessica Tandy (Miglior Coppia). Con Jessica Tandy, Morgan Freeman, Dan Aykroyd, Patty LuPone.
Sinossi
Dopo che la signora Daisy finisce con l’automobile in una grande siepe il figlio decide di dare un autista alla madre: il film racconta la storia di un’amicizia che nasce nonostante i pregiudizi sociali tra un’arzilla signora ebrea e il suo autista di colore.
Tratto da una commedia di Alfred Uhry che ha vinto il premio Pulitzer e recentemente è stata ripresa da Angela Lansbury, il film è la storia dell’amicizia fra una signora ebrea ormai anziana e il suo tassista di colore lungo un arco di oltre vent’anni ed è ambientato ad Atlanta, la stessa città del Sud che faceva da sfondo alle vicende di Via col vento. La storia di miss Daisy e di Hoke è tenuta quasi sempre su un registro leggero che risulta congeniale, anche se non manca un sottofondo più grave, soprattutto quando si rievoca la condizione subalterna dei neri che non si erano ancora davvero emancipati nonostante le lotte di Martin Luther King (il suo personaggio è ricordato in una scena attraverso un discorso). La regia dell’australiano Bruce Beresford è funzionale e ha il pregio di gestire benissimo il cast, con una Jessica Tandy perfettamente calibrata nel ruolo della signora ebrea che viene gradualmente conquistata dalle qualità umane dello chauffeur; bravi anche Morgan Freeman, qui non ancora divo ma dalla recitazione assai estroversa, e un Dan Aykroyd molto simpatico nella parte del figlio di miss Daisy. Determinante per il successo del film la musica al sintetizzatore di Hans Zimmer, più volte trascinante. Molti hanno accusato il film di essere una sdolcinata rappresentazione della bontà americana, melliflua storiella di buoni sentimenti sulla solidarietà retorica e stucchevole. A spasso con Daisy, in realtà, è il tenero racconto di una scoperta senile dolce e delicata, in cui ogni cosa funziona a dovere e che riesce ad emozionare con raffinata soavità.