Nelle sale cinematografiche italiane abbiamo avuto modo di vederlo nel Maggio 2009, quando, un po’ come in tutto il resto del mondo, venne distribuito in versione tridimensionale per cavalcare la nuova ondata che aveva cominciato a prendere piede dopo l’uscita di Viaggio al centro della Terra 3D, dell’anno precedente.
Con picconi e altri oggetti lanciati verso la macchina da presa al fine di sfruttarne pienamente l’effetto, quindi, San Valentino di sangue si propose di rivisitare attraverso uno script a firma dell’esordiente Zane Smith e del Todd Farmer che sceneggiò il decimo Venerdì 13 (quello ambientato nello spazio!) il soggetto che fu alla base del canadese Il giorno di San Valentino, diretto nel 1981 da George Mihalka e circolato in edizione pesantemente censurata un po’ ovunque.
Del resto, con il citato Farmer incluso anche tra le vittime del misterioso serial killer in abito da minatore che, attivo nel giorno del 14 Febbraio, sembrerebbe corrispondere alla descrizione di Harry Warden, unico sopravvissuto a un incidente avvenuto anni addietro in una galleria sotterranea di Harmony e già responsabile di oltre venti delitti, la circa ora e quaranta di visione messa in piedi dal Patrick Lussier autore della saga Dracula’s legacy intende chiaramente rendere omaggio alla tipologia di slasher movie appartenente agli anni Ottanta, decennio in cui, rimanendo in ambito horror, spopolò sul grande schermo l’artigliato Signore degli incubi Freddy Krueger.
Decennio da dove non solo recupera il mitico Tom Atkins (lo ricordate nell’antologia romeriana Creepshow e nel simpatico zombie movie Dimensione terrore di Fred Dekker?) per inserirlo in un cast comprendente i giovani Jensen Ackles (Devour-Il gioco di Satana), Jaime King (Sin city) e Kerr Smith (Desert vampires), ma riprende l’efficace maniera di tempestare la esile idea di partenza tramite una massiccia quantità di fantasiosi omicidi.
Perché, forte degli ottimi effetti speciali di trucco per mano dello specialista Gary J. Tunnicliffe (Il mistero di Sleepy Hollow e diversi Hellraiser nel curriculum), è tra occhi fuori dalle orbite, crani fracassati e mandibole strappate via che, nel rimanere fedele quanto basta al modello originale, San Valentino di sangue punta all’immediata e liberatoria spettacolarità-shock, evitando di abbandonarsi al dilungato sadismo tipico del torture porn post-11 Settembre 2001 che ha decretato il successo di franchise quali Saw e Hostel.
Senza dimenticare neppure di giostrare a dovere momenti di tensione come quello che si svolge nottetempo all’interno di un supermercato, i quali, in mezzo all’abbondanza di liquido rosso sparso, contribuiscono ancora oggi a consentire all’insieme di risultare un godibilissimo prodotto che, notevole dal punto di vista tecnico, rientra tranquillamente nel calderone dei migliori esempi d’inizio XXI secolo nel suo genere.
Un giudizio positivo che gli si addice pienamente anche privato del 3D, come viene presentato da Mustang Entertainment (www.cgentertainment.it) nell’edizione blu-ray che, oltre al commento audio del regista, riserva una sezione extra costituita da trailer italiano, finale alternativo, una breve clip in cui il citato Atkins si cimenta in una sorta di ironico provino per il suo ruolo di sceriffo, due minuti di papere, sette di dietro le quinte, cinque di sguardo alla realizzazione degli impressionanti squartamenti e quasi quindici di scene tagliate.
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