Acciaio è un film del 2012 diretto da Stefano Mordini con protagonisti Michele Riondino, Vittoria Puccini, Matilde Giannini e Anna Bellezza. Basato sull’omonimo romanzo di Silvia Avallone, è stato presentato alla 69ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia ed è stato distribuito nelle sale italiane il 15 novembre 2012. Il soggetto e la sceneggiatura del film portano la firma dello stesso Mordini e di Giulia Calenda (La bestia nel cuore, Un giorno speciale, Solo un padre) in collaborazione con l’autrice del romanzo. Acciaio vanta nel cast tecnico due fedeli collaboratori del regista Matteo Garrone: il direttore della fotografia Marco Onorato – scomparso il 2 giugno 2012 – e il montatore Marco Spolentini.
Sinossi
Due ragazze quattordicenni vivono in un quartiere di Piombino, fatto di case popolari i cui abitanti sono quasi tutti operai delle acciaierie che funzionano a ciclo continuo. Di qua l’acciaieria che lavora ventiquattro ore al giorno e non si ferma mai. Di là, l’isola d’Elba, un paradiso a portata di mano eppure irraggiungibile. In mezzo, né di qua né di là, Anna e Francesca, piccole ma già grandi, un’amicizia potente ed esclusiva quanto l’amore. Lo stesso amore che tiene in piedi Alessio, il fratello di Anna, operaio fino al midollo che si ostina a pensare all’unica ragazza che non può avere, il sogno della sua vita, Elena. Ed un giorno l’amore arriva, potente ed inaspettato per tutti e la vita prende un’accelerata improvvisa, finché si incrina, sanguina, si spezza.
Dopo l’esordio con Provincia meccanica presentato in concorso al Festival di Berlino del 2005, il regista Stefano Mordini torna al cinema di finzione, dopo essersi dedicato alla produzione di diversi documentari, adattando il pluripremiato best seller di esordio della scrittrice biellese Silvia Avallone. Contando sull’esperienza dei già consolidati Michele Riondino e Vittoria Puccini, il regista affida i ruoli delle due giovanissime protagoniste alle esordienti Anna Bellezza – di origini napoletane – e Matilde Giannini, entrambe classe 1995 e residenti a Piombino, dove la storia si svolge. Presentato nella selezione ufficiale delle Giornate degli Autori alla 69ª Mostra del cinema internazionale di Venezia, Acciaio è stato introdotto da Stefano Mordini con queste parole: «L’adolescenza è un’età potenziale, appunta Silvia Avallone all’inizio del suo romanzo. Insieme a lei, che come uno “stalker” ci ha accompagnato dentro “la zona”, abbiamo intrapreso questo viaggio. Attraverso i ricordi della sua adolescenza, i racconti dei suoi amici, che a diciotto anni dalle aule delle scuole tecniche vengono proiettati direttamente in fabbrica senza aver conosciuto del resto del mondo altro che il breve passaggio di un’estate. Solo chi ci lavora ha il diritto di accedere oltre i cancelli della fabbrica e le storie che si snodano all’interno vivono di racconti mitici, aneddoti tramandati di padre in figlio. Noi ci siamo entrati dentro a quei cancelli e abbiamo imparato a conoscerle per nome quelle macchine, a capire come si muovono, che ruolo svolgono attraverso la catena dell’acciaio che non esiste in natura. Seppur con qualche difetto trascurabile, Acciaio pulsa sangue vivo e si presenta come un’opera compatta in cui sostanza e forma si amalgano per diventare struttura. Sceneggiatura, colonna sonora, recitazione e fotografia animano le parole della Avallone. Quanto ci sia di vero e quanto di fittizio non è dato sapere, conta mostrare da vicino le difficoltà del crescere in un ambiente tribale che tarpa le ali e che non offre prospettive, in un contesto dove bastano un paio di shorts e del rossetto per essere grandi e giocare alla vita.