Dark Crimes, il thriller filosofico di Alexandros Avranas con Jim Carrey e Charlotte Gainsbourg, in home vieo
Dopo Miss Violence, premiato con il Leone d’Argento a Venezia, il regista greco Alexandros Avranas rilancia con un thriller sofisticato, dalle atmosfere plumbee, in cui si allude a molte questioni, anche di natura filosofica. Con un Jim Carrey assai tetro e una Charlotte Gainsbourg evanescente, Dark Crimes è disponibile in home video
È stato generalmente maltrattato dalla critica, che si è incagliata sulla presunta scarsa efficacia della sceneggiatura, in riferimento a una messa in scena non in grado – secondo alcuni – di catturare adeguatamente l’attenzione dello spettatore. Ciò che si è maggiormente rimproverato al regista di Miss Violence (Leone d’Argento per la regia alla 70ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia), il greco Alexandros Avranas, è stato di aver realizzato un thriller scialbo, non sufficientemente intrigante. Ma Dark Crimes, che trae spunto da un articolo pubblicato dal giornalista del The New Yorker, David Grann, è un film che allude a questioni molto profonde, non cogliendo le quali si rischia di impoverire ingiustamente il respiro complessivo di un’opera che non può essere schiacciata sul terreno circoscritto del genere.
L’indagine condotta dall’ultimo degli onesti, l’agente Tadek (un assai tetro Jim Carrey), si sviluppa sul rapporto che intercorre tra finzione e realtà, tra verità e menzogna, bene e male, e Avranas conduce lo spettatore sulla soglia degli opposti, facendolo sprofondare in una vertigine, in cui non è più possibile operare una netta separazione. “La verità – si dice chiaramente durante il film – è tale solo per la mente dell’uomo”: questa fugace affermazione è densissima di significati, in particolare filosofici. Si allude a come non sia dia verità se non come adaequatio rei et intellectus, ovvero al fatto che essa esiste solo per noi, laddove non possiede una consistenza ontologica propria. Tale considerazione provoca una sorta di sprofondamento, di inabissamento, di capogiro, poiché in un sol colpo viene fortemente ridimensionata, se non annullata, la prospettiva soggettiva di osservazione della realtà e, dunque, la presunzione dell’essere umano che si ritiene, mutuando un famoso adagio sofista, “la misura di tutte le cose”.
Se per un attimo si accetta questo “deragliamento”, tutte le categorie di solito impiegate, a livello etico ed estetico, per la comprensione e la gestione della realtà, improvvisamente implodono, ma ciò che rimane non è, come si potrebbe di primo acchito pensare, un deserto, piuttosto un mistero, talmente fitto da risultare inespugnabile. E allora è assai interessante osservare come l’evoluzione degli eventi, diretta verso l’accertamento della verità e delle responsabilità, pian piano cominci a perdere senso, a non costituire più il fulcro dell’azione. È ovvio, allora, che la tensione da thriller ne risulti indebolita, ma ciò avviene proprio perché quanto interessava al regista era portare fino in fondo uno slittamento di prospettiva per evidenziare il vuoto che circola tra “i termini della situazione”. Alla fine, quindi, l’esito (cosa è accaduto, perché e chi è il responsabile) non è più decisivo, a predominare è l’atmosfera uggiosa, plumbea, rarefatta in cui il senso si dilegua, e Avranas è stato abile a dotare il suo film di un’estetica funerea, funzionale a dare corpo all’angosciante sensazione di smarrimento.
A impreziosire un film che è meritevole della più viva attenzione per le potenti suggestioni che provoca intervengono le ottime prestazioni degli attori: Carrey, innanzitutto, che si aggira come uno spettro nei luoghi del misfatto, annichilito, zombificato, pronto a perdere tutto in nome di un’indagine che lo coinvolge totalmente; ottimo è il contrappunto fornito da Marton Csokas, interprete dotato di grande carisma, il cui ruolo mefistofelico si adegua perfettamente all’atmosfera generale della messa in scena; non ultima, infine, la sempre opportuna Charlotte Gainsbourg, che duetta adeguatamente con entrambi i suoi partner.
Dark Crimes, inoltre, risente delle influenze di molto cinema: come non pensare alle atmosfere morbose del Kubrick di Eyes Wide Shut, a quelle del Lars Von Trier di Nymphomaniac o al rapporto tra sguardo e realtà indagato da Michelangelo Antonioni in Blow Up?
Pubblicato da 102 Distribution e distribuito da CG Entertainment, Dark Crimes è disponibile in blu ray, in formato 2.35:1, con audio in italiano e originale (Dolby Digitale 2.0 e 5.1 e DTS-HD Master Audio 5.1) con sottotitoli opzionabili. Nei contenuti extra è presente il trailer del film.