Il ritorno sul grande schermo della coppia Riondino – Danieli è il musical Un’Avventura che racconta, con le note delle incredibili canzoni di Mogol e Battisti, la complessa storia d’amore tra Matteo e Francesca. Siamo in Puglia, negli anni ’70, sulle note di Io vivrò senza te, un avvilito Matteo saluta l’amata Francesca che parte per Londra in cerca della libertà. Tra lettere mai aperte, amicizie e avventure di una notte, la vita di Matteo, che sognava la musica, va avanti nel ricordo dell’amore perduto, finché, una notte d’estate, la sua Francesca torna a casa, risvegliando in lui sentimenti e gioia di vivere.
Così il musical di Danieli si dispiega sulle melodie del duo più importante della storia della musica italiana, come se i personaggi protagonisti siano stati scritti immaginandoli già nelle canzoni con cui si sarebbero espressi, o forse come a sottolineare come la vita, specialmente quella amorosa, sia indubbiamente legata a una colonna sonora e alle parole cantate. Gli alti e i bassi di questa coppia, divisa, riunita, in viaggio e di nuovo divisa, sono resi in un crescendo narrativo intimo in cui nulla dei sentimenti viene lasciato al caso. I personaggi appaiono sul grande schermo come avvolti da una luce propria, dalla calda fotografia che con maestria li identifica nei luoghi e negli spazi che percorrono.
Il genere musical in Italia non ha mai avuto una grande fortuna, ma il tentativo di Marco Danieli, che dimostrò già una notevole bravura con La ragazza del mondo, è più che riuscito. Il film segue infatti un filone narrativo logico e il supporto musicale arricchisce e descrive senza togliere importanza ai personaggi. È quasi d’obbligo spendere due parole su Michele Riondino, il quale non ha di certo bisogno di presentazioni, date le belle e diverse prestazioni regalate in passato, e che qui appare in veste di cantante e ballerino. La sua carica espressiva è accentuata dalle canzoni interpretate e dai movimenti di danza nei quali non sfigura. L’attore dimostra che non si recita solo con la voce, ma con tutte le parti del corpo. Cattura l’attenzione sia nei momenti in cui nella scena è solo, sia quando è affiancato. Un trascinatore, un camaleonte che non deve smettere di interpretare e deliziare gli spettatori con le sue ottime performance. Laura Chiatti, dal canto suo, dimostra buona padronanza del personaggio, costruisce una seconda protagonista credibile, trasmettendo la vitalità propria del femminile dell’universo di Mogol e Battisti. Il magnetismo di Riondino, le indimenticabili musiche, da Non è Francesca a Balla Linda, e il rispetto del costume degli anni ’70, rendono Un’Avventura un film godibile, un ritorno al passato italiano di cui ancora oggi si sente nostalgia.