Arriva su Prime Video Monster, il film del 2003 scritto e diretto da Patty Jenkins.
Tratta dalla storia vera di Aileen Wuornos, condannata per l’omicidio di sette uomini e poi giustiziata in Florida, il 9 ottobre 2002 dopo 12 anni nel braccio della morte, la pellicola ha regalato a Charlize Theron il premio Oscar come miglior attrice protagonista.
Qui esordiente nrlla regia, Patty Jenkins, per la sceneggiatura, si è basata sulle numerose lettere che la Wuornos ha scritto dal carcere.
Charlize Theron, per immedesimarsi nella parte, è ingrassata di 15 chili, e ha peggiorato il suo aspetto fisico ed estetico, ricorrendo a uno speciale trucco. Per questo ruolo ottenne anche un Orso d’Argento al Festival di Berlino del 2004.
Nel cast anche una convincente Christina Ricci e Bruce Dern.
Il film ha incassato complessivamente 60 378 584 $, di cui 34 469 210 $ negli Stati Uniti; in Italia ha incassato 2 699 929 €.
Monster la trama
Aileen Wuornos, che si mantiene prostituendosi, commette il suo primo omicidio per legittima difesa. La vittima è un cliente che l’ha massacrata di botte e ha tentato di stuprarla. La violenza subita scatena in lei una reazione a catena che la spinge a commettere altri omicidi. L’unica speranza di redenzione è Selby, la ragazza di cui Aileen si è innamorata e che è scappata di casa per stare con lei.
Monster: nessun pietismo in un racconto che non giustifica
Interpretato con stupefacente aderenza da Charlize Theron e prosciugato dai sensazionalismi e dalle morbosità che infestano il cinema dossier, Monster riesce a ovviare al pietismo e alle chiacchiere postume da cenacolo familiare, assestando qualche bel colpo.
Il succedersi dei vari “clienti” è programmaticamente volto a definire le reazioni emotive della protagonista, ma Patty Jenkins va a fondo nell’indagine psicologica, non giustifica, non complica, non addensa.
Tratto da una storia vera, Monster è fortemente drammatico senza però mai cadere nel patetico e nello “strappa lacrime” a tutti i costi.
La narrazione delle tristi vicende, in cui la protagonista si trova ad essere coinvolta, finisce per risultare anche un’amara riflessione sulla vita e le scarse possibilità di realizzazione e di riscatto che offre a una persona che fin da piccola é segnata da un destino avverso.
Una storia cupa in cui persino i sentimenti risultano un’arma spuntata nei confronti dei mali dell’esistenza.
Film incentrato più sulla recitazione che sulla regia con un finale struggente: essere una ‘serial killer’ e accollarsi tutte le responsabilità è davvero un grande atto d’amore.
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